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科曼生产区

2019/11/28 17:55:31
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Il Nuovo Polo Produttivo CORMAN è un insediamento di circa 18.000 mq di superficie edificata su un'area di complessivi 55.000 mq con una quota parte consistente (22.000 mq) destinati alle sistemazioni a verde a prato e boschive.
Il Nuovo Polo Produttivo nasce dall’esigenza di riunire in un unico sito tutte le attività dell’azienda, dapprima dislocate in quattro stabilimenti fra Lacchiarella, Villamaggiore e il centro “Il Girasole”, nella periferia di Milano Sud.
Grazie all’incontro con la società milanese di project and construction management Mpartner, sull’area acquisita è stato sviluppato un progetto unitario funzionale, che si concentra in particolare nei due edifici principali, uno stabilimento industriale di circa 13.000,00 mq e un edificio per uffici di circa 1.600,00 mq, oltre alle aree tecniche esterne e agli edifici minori per gli alloggiamenti delle utenze.
L'attività del nuovo polo produttivo Corman si svolge all'interno di tre aree funzionali collegate fra loro, magazzino materie prime, produzione e logistica, seguendo il filo del flusso produttivo a partire dalla prima baia di carico-scarico per la consegna delle materie prime in ingresso, e fino al piazzale che ospita le sei baie di carico per il prelievo dei prodotti finiti e delle apparecchiature medicali distribuiti dall’azienda, che da qui vengono spediti e commercializzati in tutto il mondo.
Il magazzino materie prime è destinato allo stoccaggio del materiale in ingresso in attesa di essere sottoposto alle successive lavorazioni nel comparto di produzione, dimensionato per accogliere sei linee produttive. Tale comparto ospita anche un grande soppalco in carpenteria metallica per l’alloggiamento degli impianti di condizionamento e un blocco servizi, disposto su due livelli, destinato alle funzioni accessorie: gli uffici operativi, gli spogliatoi e i servizi igienici per il personale, più uno spazioso locale ristoro.
Il comparto logistico si compone di un’area principale che ospita circa 1300 metri lineari di scaffalature alte 12 metri per lo stoccaggio dei prodotti finiti e di un’area packaging per il confezionamento delle merci. Un ulteriore volume in testata, in prossimità delle baie di carico, ospita servizi ed uffici al piano terra e un locale per la guardiania notturna al primo piano.
Lo stabilimento presenta una pianta rettangolare divisa in quattro campate. Le strutture in elevazione sono in cemento armato prefabbricato con idonei livelli prestazionali rispetto alla natura dell’opera. Il tamponamento perimetrale è in pannelli prefabbricati orizzontali e le aperture di facciata consistono in finestrature a nastro e in portoni avvolgibili a scorrimento verticale. La copertura, accessibile per manutenzione, consiste in un sistema alternato di tegoli alari e coppelle, con elementi a shed che ospitano sia i pannelli fotovoltaici sia le aperture per l’illuminazione e la ventilazione naturale.
L’edificio per uffici è il nuovo quartier generale dell’azienda ed è dedicato alle attività amministrative, commerciali e direzionali.
Le alte vetrate continue, le facciate scure - dalla forte connotazione lapidea - e i frangisole verticali contribuiscono a farne un edificio di grande impatto in ragione del suo ruolo di rappresentanza di un’azienda in costante crescita in Italia e all’estero. L’involucro è stato sviluppato in collaborazione con lo studio RMA, Roberto Murgia Architetto, che si è occupato in particolare dello studio dei moduli di facciata e della scansione di vuoti e pieni che ne caratterizza l’immagine generale.
L’impianto planimetrico ad “H” vede al piano terra due corpi paralleli distinti collegati ad un corpo trasversale sito al primo piano attraverso un nucleo centrale che forma una struttura a ponte, accentuata dalla trasparenza delle vetrate del piano terra che consentono di estendere lo sguardo oltre l’edificio.
Percorrendo una piazza pavimentata si accede alla hall di ingresso a doppia altezza che ospita la reception, un’area di attesa e una scenografica scala in acciaio e vetro per l’accesso alle funzioni del primo piano.
All’interno dell’edificio sono ospitati principalmente i locali ufficio - singoli, doppi o in open space - aggregati secondo le diverse aree funzionali e delimitati da un sistema di pareti vetrate ed armadiature.
Le due aree direzionali - operativa e commerciale – occupano ciascuna una testata dei due corpi principali del piano terra e consistono di tre ambienti collegati: l’ufficio vero e proprio, la sala riunioni riservata e un’area destinata ad informal meeting.
Completano il layout interno le sei sale riunioni operative, il laboratorio prove, una sala formazione che può ospitare fino ad ottanta persone, un’area break, un’area fitness ed i locali tecnici e di servizio. Dal primo piano è possibile accedere a quattro grandi terrazze dalle quali si può godere della vista sull’intero complesso, sull’area verde privata e sul Parco Agricolo Sud, che si estende oltre la roggia Ticinello.
L'idea della realizzazione del nuovo Polo Produttivo CORMAN è cresciuta con un indirizzo chiaro di sviluppo, espresso dai fratelli Mantovani, ossia quello di essere un'azienda fortemente radicata sul territorio e che al territorio volesse ancora rivolgersi, nel contesto di questa importante occasione di rinnovamento e riorganizzazione aziendale.
La prima azione in tale direzione è stata quella di procedere all'acquisizione di una porzione significativa (55.000 mq di superficie) dell'area EX Omar, tristemente nota per le vicende che, a fine anni ’80, hanno portato l'area all'onore delle cronache per il disastro ambientale procurato dallo stoccaggio di migliaia di metri cubi di rifiuti.
Parallelamente allo sviluppo del progetto, si è proceduto quindi a realizzare le attività di sistemazione, pulizia e preparazione dell'area, per renderla idonea ad accogliere gli edifici del nuovo complesso produttivo.
A questo punto la strada era tracciata: CORMAN ha voluto dare un segnale di forte discontinuità affinché in quest'area rinnovata si cancellasse definitivamente la memoria del passato, dando mandato ai progettisti di sviluppare un progetto green, con una forte inclinazione e interesse agli aspetti ambientale e di contenimento energetico.
Date le sue elevate dimensioni, il nuovo insediamento produttivo necessita di una quantità significativa di energia, ma sin dall'inizio si è optato per trovare soluzioni che non prevedessero alcun tipo di emissione ambientale.
Innanzitutto, nella realizzazione delle opere di urbanizzazione, CORMAN ha scelto, in accordo con il Comune di Lacchiarella, di escludere la fornitura della rete gas: ciò imporrà anche ai futuri sviluppatori dell'area di non utilizzare fonti di energia a combustione.
Si è proceduto poi a realizzare impianti ad alta efficienza energetica e sostenibilità ambientale, a sviluppare involucri edilizi altamente efficienti e a privilegiare materiali rinnovabili.
Grazie alla presenza di una prima falda superficiale, inutilizzabile per scopi irrigui o di potabilizzazione, è stato realizzato un impianto geotermico per la produzione della potenza termica necessaria al nuovo complesso produttivo, pari circa 1,2 MhW, che equivalgono al fabbisogno necessario per circa 200 alloggi: tale impianto, costituito da 4 pozzi profondi circa 50 metri, alimenta sia le pompe di calore per il condizionamento di servizi e uffici sia quelle di tipo industriale utilizzate per condizionamento e controllo igrometrico del reparto di produzione.
Il massimo dell’efficienza energetica dei sistemi installati si raggiunge nei periodi intermedi (autunno/primavera) quando, in relazione alle temperature medie esterne, il sistema riesce a lavorare in condizioni di free cooling, ossia con scambio diretto senza necessità di ulteriori apporti dalle pompe di calore.
L’intera copertura dello stabilimento è poi predisposta per l'alloggiamento di sistemi fotovoltaici di nuova generazione: attualmente sono installati circa 600 moduli per una potenza complessiva di circa 180 kW.
Particolare attenzione è stata data allo sviluppo degli involucri degli edifici, al fine di renderli altamente prestazionali dal punto di vista degli isolamenti passivi. Tale aspetto è fondamentale nello sviluppo di un sistema edilizio ed è fortemente correlato alla parte attiva (impiantistica): maggiore è la prestazione energetica passiva, minore è la necessità di energia necessaria da impiegare nella conduzione ordinaria.
Sin dalla fase di progetto, iniziata nel 2015-2016, CORMAN, pur non avendo nessun obbligo normativo, ha optato per l'applicazione degli standard energetici di riferimento per il periodo 2019-2022, che sono stati applicati anche agli edifici non soggetti normativamente (quali i reparti logistica e magazzino materie prime).
Grazie all'adozione di materiali altamente prestazionali sia per gli involucri opachi degli edifici (coperture e facciate cieche) sia per le facciate trasparenti, è stato possibile raggiungere performance elevate di isolamento termico: gli edifici sono infatti in classe energetica A2 (stabilimento) e A3 (uffici).
L'edificio principale, destinato a produzione e logistica, è infatti realizzato con un involucro perimetrale multistrato di grande spessore, pari a 32 cm (valori di trasmittanza energetica nell'ordine di 0,24 W/m2K) e con una copertura dotata di spessori variabili di isolamento compresi tra i 18 e 24 cm (valore di trasmittanza nell'ordine di 0,18 W/m2K).
Per quanto riguarda l'edificio uffici, le coperture e gli involucri verticali ciechi raggiungono performance molto elevate di isolamento termico, sino a 0,12 W/m2K, e per le facciate trasparenti sono stati adottate delle composizioni multicamera con vetri speciali, basso emissivi, con coating agli ossidi di argento, ad alta prestazione del controllo solare, che consentono schermature elevate dell'irraggiamento solare (sino all'80%) e del controllo della temperatura e del confort interno (trasmittanza pari a 1,0 W/m2K), ma con capacità di mantenere un'elevata trasmissione luminosa al fine di garantire un ottimo confort interno ed un rapporto percettivo diretto con il parco e la piazza esterne.
L'utilizzo di materiali ecosostenibili ha caratterizzato il progetto sin da subito: nell'area erano originariamente presenti delle infrastrutture in cemento armato di notevoli dimensioni che dovevano essere rimosse. Invece di smaltirle in discarica, si è optato per recuperarne i materiali: acciaio, poi utilizzato per realizzare nuove barre di armatura, e materiale inerte, poi reimpiegato in loco.
L'attività di riciclo ha consentito quindi di limitare l'emissione di CO2 derivante dai minori oneri di trasporto altrimenti necessari per movimentare migliaia di metri cubi di materiale sia in uscita sia in ingresso ed ha consentito un risparmio di risorse naturali (ghiaia/misto di cava) che sarebbero state necessarie in assenza di tale attività di riciclo.
Ove tecnicamente applicabile, sono stati inoltre utilizzati materiali ecocompatibili a basso impatto ambientale, con attenzione al ciclo di vita rinnovabile. Per gli isolamenti termici ed acustici si è optato per l'utilizzo di lane minerali o materassini realizzati con PET riciclato.
Per i sistemi di facciata sono stati utilizzati profili derivati dal processo di recupero mediante fusione di alluminio derivato da prodotti analoghi.
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