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L’intervento è parte del programma, stabilito con il Preliminare approvato, di riqualificazione dell’area che dal cimitero si estende sino alla centrale Piazza/Sagrato. Il progetto oltre a programmare e avviare l’ampliamento del cimitero, pone rimedio al disagio che caratterizzava i cortei funebri costretti a percorrere la strada provinciale. Il nuovo ingresso, spostato a sud, si raggiunge con un percorso nel paesaggio agreste, più consono all’accompagnamento dei defunti per l’ultimo saluto. La mura, nel suo cingere e generare spazi, si ispira a quelle delle ville venete e delle proprietà benedettine che caratterizzano la pianura veneta. Elemento ordinatore del nuovo cimitero è la Corte del Commiato. Spazio destinato alla cerimonia dell’ultimo saluto, consono per una preghiera, comunitaria o solitaria, e per una sosta meditativa, come dichiarano le panche ombreggiate da alberi. Sul fondale il setto murario si innalza e, con un aggetto, protegge il luogo dell’officiante. Il Colombario è caratterizzato dal porticato la cui teoria di pilastri, posti sul margine dell’area verde, sarà un giorno fronteggiata da una struttura speculare. La vela di copertura si sovrappone al corpo dei loculi restandone staccata, quasi sospesa, consentendo alla luce di penetrare e riflettersi sulla sua faccia inferiore. La tomba di famiglia si richiama all’archetipa forma della capanna: un parallelepipedo a pianta rettangolare, alto come il colombario, con un semplice tetto a due falde. Il campo per inumazioni occupa la parte meridionale del nuovo intervento e si propone come un ampio prato cintato. Tutti i manufatti hanno forme contenute, essenziali, risolte con il minor numero di elementi. La finitura, bianca ed omogenea, consente alla luce ed alle ombre di sottolineare la pulizia delle linee. Il progetto include e risolve a verde lo spazio destinato agli stralci successivi in modo che questo ambito si presenti, ora e in tutte le fasi di crescita, come uno spazio compiuto e definito.