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Il progetto sviluppato a partire da una struttura esistente realizzata nella sua struttura portante si occupa di tre aspetti fondamentali: modifica della distribuzione interna degli appartamenti con nuova suddivisione dei locali; modifica di sagoma, di volume e della distribuzione del piano attico;modifica dei materiali e della partitura dei prospetti. Il progetto prende atto del volume dichiarato originariamente ed introduce una serie di variazioni che diventano evidenti al piano attico e nella definizione compositiva e materiale delle facciate. Il piano attico è stato modificato nella sua perimetrazione e nella sua sagoma volumetrica. Nel progetto di variante si è tenuto conto del paesaggio circostante caratterizzato da coperture tradizionalmente piane. Corso Sempione e le aree limitrofe sono storicamente riconducibili alle coperture piane di tradizione razionalista. Si è quindi optato per l’esclusione della copertura a diversa geometria e per una ricomposizione secondo linee orizzontali. La copertura si attesta su un’unica altezza. Il progetto si semplifica definendo un volume puro posto in copertura. Vi è quindi una maggior affinità e coerenza con la parte sottostante dell’edificio che si presenta dominata da linee nette ed orizzontali. Il progetto opera una serie di modificazioni a livello dei materiali e sulla loro composizione di facciata. La ridefinizione volumetrica del piano ultimo si completa attraverso il rivestimento in Rheinzink Gold Pearl. Il progetto si organizza secondo due colori prevalenti: bianco e giallo nelle loro varie declinazioni (pietra, metallo, vetro). La cornice di facciata su via agudio viene ricomposta con i due materiali (pietra bianca, metallo gold) in un’alternanza di campiture che determinano ed annullano la partizione ripetuta sui piani. Il piano terra viene ridefinito nelle sue parti opache e trasparenti. Il progetto ridisegna il basamento con l’utilizzo di una pietra leccese taglio sega a lastre sfalsate. Viene così ridefinito e marcato il piano terra con un contemporaneo disegno a fasce. La pietra leccese infine impreziosisce il fronte in testata dell’edificio. Semplici superfici dorate affiancate alle bucature permettono di ridefinire la composizione dell’intera facciata.