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Prototipo di modulo abitativo, energeticamente autonomo, strutturato in pultruso, geo-referenziabile, nomade, versatile, personalizzabile, che utilizza il riuso di materiali supportati da scelte etiche, realizzato a Messina dal team coordinato dal dott. Vincenzo Antonucci (Istituto di Tecnologie Avanzate per l’Energia “Nicola Giordano” del Consiglio Nazionale delle Ricerche).
Destinato a turismo, social housing e adattabile ad emergenza abitativa è stato ideato per fini dimostrativi come contenitore/promotore di nuovi pensieri e azioni in connubio tra innovazione e natura. Il ciclo dell’acqua e del sole, attraverso l’idrogeno e il fotovoltaico, consentono l’indipendenza energetica in equilibrio dinamico con la natura circostante.
All'esterno materiali coibenti di prato verticale si integrano nell'ambiente dichiarando la mimesi con l'ambiente rurale; all'interno una moquette di materiale tessile, costituito da reti da pesca riciclate, nasconde la provenienza a favore del concetto di second life.
Visori nascosti nell'intercapedine di strutture tessili tensoformi restituiscono all'occhio curioso filmati divulgativi attivando, solo in prossimità del passaggio, puntuali onde sonore e visive. Messaggi sul monitor cadenzano guide didascaliche precedentemente nascoste da grandi pareti specchianti. Sensori all'ingresso consentono l'apertura a scenari illuminotecnici preimpostati e tarati sull'atmosfera di volta in volta desiderata. Tende solari schermanti si incassano a comando dentro il soffitto. Il candore del bianco, segno di pulizia e rigore, si moltiplica all'infinito tra frontestanti pareti specchianti per poi assumere le valenze cromatiche desiderate.
Evoluta tecnologia smart sillaba parole straniere (smart building, smart mobility and efficienty) innescando spazi interattivi di facile uso e building automation.