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Equilibrium is a state in which opposing forces or influences are balanced. A state of physical balance; A calm state of mind; in chemistry: A state in which a process and its reverse are occurring at equal rates so that no overall change is taking place; in economics: a situation in which supply and demand are matched. Equilibrium is that of the ‘house of cards’, of the tightrope walker, of the proportion of a classical column or of a statue, of the sailing boat travelling not upwind or lee.
The genius factor of this word is the capacity of describing balance through instability; just like the magical city in which we were born, Venice.We design a structure which finds balance throughout overhanging; alternating from side to side, rebounding tensions and bringing them back to the center in an effort that has the power of simple stability yet looking endless.
We design a suspended structure, wrapping around the historic column of the Corderie dell’Arsenale in Venice. It holds together memory and a new horizon, moving the spectator’s viewpoint, allowing him/her to climb up without slipping, to sit and also lay on a cork carpet.
We design a volume built through a multiplicity of small steel pieces, weld together to generate a self-supporting suspended element without any need of vertical supports. The steel pieces adapt, some of them are visible, others aren’t, but all are fundamental to balance the tensions.Like people, their time, knowledge and skills concur to move to a new possible circular economic model more balanced with our planet. We engage with this energy while designing our schools.
We design a knot. Questioning the conventional processes to designing a school, we tie together all resources at disposal: economic, human, social, energetic; proposing a new, more balanced model to fight inequalities.
We design a toy. Like our schools with their public spaces opened after school hours, spaces are created for interaction and play for the multicultural and multiethnic communities around them.
We design a perpetual path. There is an entrance- the child entering the community through schools and continuing to feed that community perpetually.
We design it red. A coloured node in the grey city of the sprawl.
[IT] L’edizione 2016 della Biennale di Architettura di Venezia, intitolata Reporting from the Front, curata dall’architetto Alejandro Aravena, Pritzker Prize 2016, ha l’obiettivo di condividere con il pubblico l’orizzonte di architetti che hanno cercato nuovi campi di azione, lavorando su temi come la marginalizzazione, la disuguaglianza, le periferie, l’inquinamento, (…), l’informale, (…) e la partecipazione delle comunità.
eduCARE
La partecipazione di C+S Architects, eduCARE, è esibita alle Corderie dell’Arsenale e si occuperà di scuole, come una serie di nodi ripensati in modo non convenzionale nella città diffusa. Una passerella sospesa nel vuoto si appogiia solo in un punto al tappeto di sughero stampato che racconta le scuole di C+S. Le scuole di C+S diventano una grande storia delle potenzialità di questi piccoli edifici nelle città e delle sfida cui esse contribuiscono per una società in trasforrmazione.
Aequilibrium L’equilibrio è quello stato in cui si bilanciano forze o influenze opposte tra loro. Può essere un equilibrio fisico o mentale, in chimica è uno stato in cui un processo e il suo opposto hanno gli stessi valori e non succede alcuna trasformazione; in economia è una situzaione in cui domanda e offerta sono bilanciate.
L’equilibrio è quello di un castello di carte, di unfunambolo, è la proporzione di un ordine classico o di una statua, di una barca a vela che non poggia o orza.
La magia di questa parola è la sua capacità di descrivere la stabilità tramite l’instabilità, come la città in cui siamonati, Venezia.
E’ una struttura che trova l’equilibrio cercando lo sbalzo, alternato da un lato all’altro, rimpalla le tensioni riportandole al centro, in un gioco che ha la forza della semplice stabilità.
E’ forse un inganno perché non se ne coglie ne l’origine ne la fine.
E’ sospesa, ma la sua spirale gioca con le curve della possente colonna che pure segue, senza mai toccarla, tiene insieme la memoria e l’orizzonte spostando il punto di vista dello spettatore, che si arrampica, ma non scivola, può sedersi, sdraiarsi sul tappeto di sughero.
E’ un volume. Ma è costruito da una molteplicità di piccole lastre che si saldano tra loro per generare un equilibrio. Alcune lastre si adattano alla forma e altre più piccole sono invisibili all’esterno ma fondamentali per bilanciare le tensioni. Sono le lastre, saldate tra loro a costruire la forza di questa struttura. Come sono le persone, il loro tempo e skills a concorrere a costruire un nuovo possibile modello economico circolare in equilibrio con il pianeta.
E’ un nodo. Metafora che combatte le ineguaglianze: riunendo e impiegando tutte le risorse a disposizione: finanziarie, umane, energetiche, sociali, la scuola riannoda i legami con l’ambiente e cerca un nuovo equilibrio con il pianeta.
E’ un gioco. Metafora del ruolo che attribuiamo alle scuole, spazio pubblico aperto nella città diffusa, luogo di aggregazione, di scambio per una società multietnica e multiculturale.
E’ un percorso perpetuo. Potrebbe continuare all’infinito, ha un ingresso- quello del bambino nella società attraverso la scuola- ma il percorrere è perpetuo.
E’ rossa: un nodo colorato nella grigia della metropoli orizzontale dello sprawl.