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"gli abitanti della casa" lavoro di Elica
sedia Broadway - Gaetano Pesce - 1993 in una rara edizione
dettaglio tavolino Traccia - Meret Oppenheim - 1939 - produzione Cassina (collezione Ultramobile di Dino Gavina)
scelta colori camera
letto Vanessa - icona del design progettato da Tobia Scarpa nel 1959 - produzione Cassina 2005
dettaglio letto Vanessa
dettaglio letto Vanessa
con Fabio Fornasari
l’inaugurazione
"l’abito della signora della casa" - fatto di ceramica da Elica
visitatori
Salvador Dalì
divano Bocca - Studio 65 - prodotto da Gufram
Elica
Elica
Elica
Fabio Fornasari e Lucilla Boschi
Elica
Fabio Fornasari
Elica
la "cucina" della casa
scala in pietra serena
la nuova uscita verso il canale di abc
l’accesso al canale delle Moline
Canale delle Moline
le foto della conferenza stampa
le foto della conferenza stampa
le foto della conferenza stampa
Giulia Campagnoli
il selfie
Elica
Esposizione in occasione del design week 2016 a Bologna, realizzata ad abc.
Vero e proprio viaggio nel design, in qualche modo bolognese (Gavina, .. .Gazziero), che ci porta in una società che non c’è più (la Bologna degli anni ’50/’60) con uno spirito d’avanguardia e a tratti surreale, attraverso alcuni pezzi di quegli anni: un’epoca pionieristica alla ricerca di una nuova estetica
A cura di: Fausto Savoretti con l’intervento grafico/testualedi Lucilla Boschi e Fabio Fornasari (lif3)Progetto allestimento: Fausto Savoretti
Interventi grafico-narrativi: Fabio Fornasari, Lucilla Boschi
Esposti il letto Vanessa di Tobia Scarpa (1959) in una rara colorazione (produzione SimonCollezione)Divano Bocca - Studio 65, Franco Audrito (1970). Iconico, sensuale, surreale alla maniera di Dalì. Molto copiato e riprodotto in tutti i modi (produzione Gufram)Tavolino Traccia - progettato da Meret Oppenheim, artista surrealista nel 1939 (produzione Cassina)Specchio Les Grand trans-Parents - le cose più ovvie sono spesso invisibili agli occhi. Gioco surrealista di Man Ray (1900 - produzione Cassina)Ceramiche artistiche Elica di Pastore e Bovina
La mostra pone l’attenzione sul luogo realizzato dall’insieme progettato.
La scelta degli oggetti, dei mobili di design d’autore, oppure misteriosi ed anonimi oggetti di cultura popolare, caratterizza l’ambiente. Il selettore, l’autore delle scelte è il primo interprete di questo ambiente. Come il libro e il suo lettore: senza un interprete il testo è muto. L’esposizione è così anche un omaggio a questa figura di gestore del gusto. La galleria di oggetti di design è forse un’esperienza del passato nel modo esteso in cui l’abbiamo vissuta e oggi, nel momento della sua riduzione o scomparsa, capiamo che quell’esperienza è stata altamente culturale e formativa.
Il selettore, il progettista, il proprietario... l’intreccio vitale di queste figure è rappresentato nella mostra, assieme ad una storia, surreale, che li lega e produce parole e significati su un’attività solo apparentemente puramente visiva e ludica.
Attraverso un letto dal segno essenziale e contemporaneamente dettagliato e prezioso di Tobia Scarpa (letto Vanessa del 1959 qui in una rara colorazione prototipo), l’iconico divano Bocca di Gufram (1970 - ispirato al ritratto di Mae West di S. Dalì), le ceramiche d’arte di Elica, l’allestimento presentato coglie lo spirito di un’ambientazione estrema, di una casa bolognese che può essere californiana nell’energia.
E’ il ritratto un pò surreale del design e dei suoi oggetti che mostra il desiderio ed il bisogno di esprimersi e di comunicare, su un piano visivo e percettivo, di progettisti, espositori, visitatori... di abitanti. E’ il luogo di una nuova personale storia di vita. Un luogo con segni precisi e significativi è un luogo potenzialmente denso di pensiero e di qualità di vita.
Qui comincia l’intervento gra