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Il progetto del nuovo bar realizzato all' interno del complesso Ospedaliero C.G. Mazzoni nel Comune di Ascoli Piceno, si sviluppa per su una superficie di circa 234,00 mq è dotato di due ingressi, di cui uno indipendente dalla struttura ospedaliera, la nuova distribuzione interna è composta dalle seguenti parti:
1) area somministrazione 110,00 mq - H = 3.13 ml ;
2) bar 37,00 mq - H = 2.70 ml
3) deposito bar 2,50 mq - H = 2.70 ml
4) cassa
5) laboratorio pizzeria 11,00 mq- H = 3.13 ml
6) deposito pizzeria 1,60 mq - H = 3.13 ml
7) cucina 23,00 mq - H = 3.13 ml
8) dispensa cucina 2,80 mq - H = 3.13 ml
9) spogliatoi - bagno 13,00 mq - H = 2.70 ml
10) servizio igienico 6,00 mq - H = 2.70 ml
La nuova struttura viene riorganizzata lungo il perimetro esterno del locale, migliorando il confort dei diversi nuclei funzionali, mentre spogliatoi, suddivisi per sesso, e servizi igienici sono lasciati nella stessa posizione ma riorganizzati in maniera più efficiente.
Il bancone del bar, adiacente l'ingresso interno, della struttura ospedaliera, si estende in unica soluzione, caratterizzato da una forte orizzontalità, dove gli espositori per gli alimenti accentuano tale carattere, poiché le vetrine volutamente planari al bancone, realizzano un'esposizione dei cibi su di un 'unico livello, manifestando la volontà di raccontare il prodotto venduto, cercando di esaltare una sorta di slow food che si esplica nel piacere di gustare paste dolci, paninigourmet e pizze, in controtendenza allo streetfood, sorseggiando caffè o tè, richiamando l’atmosfera raccolta della colazione, del brunch o del tea time.
Il bancone realizzato in questa maniera, oltre che a migliorare la qualità espositiva dei prodotti da consumare, aumenta il confort e la funzionalità degli stessi arredi, poiché pensati, con un design che rispettasse le esigenze di tutti, con lo scopo non solo di abbattere la barriera fisica per persone diversamente abili, ma anche la dimensione psicologica della barriera relazionale tra persone disabili e “persone normodotate”, oltre ad avere l’esposizione dei prodotti realizzati su di un unico livello, facilmente visibili a tutti da qualsiasi punto di vista, compreso i bambini, lo stesso bancone termina con una zona accessibile realizzata da un mensolone a sbalzo dove saranno poi servite, una volta scelte lungo il percorso, bevande ed alimenti per quelle persone che trovandosi in una condizione di “diversità”, si essa temporanea che definitiva, non potrebbero altrimenti fare con gli arredi “standard”, come i mensoloni alti a sbalzo dei bar odierni, o le stesse vetrine a più livelli, dove la vista viene negata per la sovrapposizione imposta dall’espositore a colonna. Allo stesso modo la cassa principale disposta frontalmente la vendita, in posizione centrale, è visibile e raggiungibile agevolmente da qualsiasi direzione, anche in caso di massimo affollamento grazie alla disposizione razionale dei tavoli all’interno della sala. Così pure lo snack disposto ad una idonea altezza e gli stessi tavoli con piede centrale risultano agevoli alle carrozzine.
Il controsoffitto “galleggiante” rappresenta la struttura aggregativa delle singole unità funzionali che pur potendo funzionare in maniera indipendente le une dalle altre, sono virtualmente collegate da queste linee direttici, avente funzione architettonica, che oltre a definirne il carattere ne generano lo sviluppo e l’articolazione, e individuando gli spazi di sosta per la degustazione. Grazie a tale concetto aggregativo subito dopo troviamo la zona per la preparazione dei cibi, dove il setto del retro banco dell’area bar, rivestito in vetro laccato, ne definisce il perimetro, racchiudendolo in una sorta di teca con l’antistante bancone, refrigerato e termostatato per l’esposizione dei piatti freddi. L’accesso è garantito da una porta apribile nelle due direzioni. Tra il bancone e l’area cucina troviamo l’ingresso principale alle varie unità funzionali, e l’ingresso indipendente alla dispensa, comunque collegata alla cucina tramite un’ulteriore porta.
Grazie alla controsoffittatura, che organizza e genera gli spazi, frontalmente la zona preparazione e degustazione vengono individuate le seguenti funzioni: lo spogliatoio con bagno per il personale, l’area dei frigo per bevande e gelati, la cassa principale con gli espositori per le riviste, un’area degustazione, un servizio igienico con relativo disimpegno per il pubblico ed infine ulteriori espositori per la vendita dei dolci confezionati.
Con la nuova disposizione l’area somministrazione viene portata al cento del locale, dove l’unica eccezione è data dal cul-de-sac che si genera dalla intersezione della zona dei servizi spogliatoi-bagni e l’asse longitudinale della sala. Grazie al ruolo architettonico della controsoffittatura questa area, viene segnalata e resa parte integrante del resto, anche qui la definizione dello spazio gioca un ruolo importante con la volontà, nella logica complessiva della qualità, di realizzare uno spazio conviviale creando un luogo, un punto d’incontro urbano, come lo è la piazza, luogo e centro di riunione dei cittadini.
Nel progetto un ruolo importante è assunto anche dal colore che ha il compito di umanizzare gli spazi, è infatti provato che riesce a modificare il tono dell’umore, a tal proposito si utilizza il verde sul perimetro della sala, considerato il colore rilassante, l’ideale per i posti seduti, e l’arancio per le zone serventi per affrontare la giornata in modo positivo. Gli stessi arredi sono stati pensati con tinte calde per realizzare uno spazio accogliente e confortevole.
L’illuminazione del locale realizzata con faretti a led da incasso, scompaiono completamente, realizzando una illuminazione omogenea e riposante per la sala degustazione, e più tecnica per le area di lavoro della zona bar. Questo è stato possibile grazie alla scelta di una famiglia di lampade, proposta con una temperatura di colore variabile, in grado di riprodurre l’andamento della luce naturale. Infatti un esclusivo dinamismo della temperatura di colore permette all’utente di modificare a piacere la tonalità senza bisogno di sostituire lampade o apparecchi, a seconda delle esigenze o delle area funzionali. La perfetta regolazione, da 2.700 a 6.500 Kelvin, non solo migliora la qualità percettiva, ma esalta i colori, favorisce il bioritmo umano, migliora il confort e sottolinea l’aspetto psicologico, perfettamente in linea con tutte le altre soluzione architettoniche già elencate.