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Il progetto prevede la realizzazione di nove alloggi che, pur avendo carattere residenziale, sono assimilabili a strutture di tipo assistenziale. La quotidianità dei rapporti sociali è l'obiettivo primario dell’intervento, il quale assieme alle attività di volontariato già presenti in loco, ha come primo intento quello di identificarsi come “buona pratica” per future realtà dedicate agli anziani.
Le connessioni tra le varie parti del progetto avvengono attraverso percorsi pedonali percorribili per pendenze e natura dei materiali dalle carrozzine. Un assunto fondamentale dell'intervento è l'esclusione delle macchine dai suoi spazi esterni, raggiungibili attraverso l'ingresso carraio solo da mezzi di soccorso in situazioni di necessità. Questa scelta è dettata dalla volontà di riportare l'attenzione sulla persona, sulla centralità della figura dell'anziano che deve poter usufruire della massima libertà in totale sicurezza.
Il tema compositivo affrontato è quello del cortivo, attraverso il ritmo delle forme generate dai corpi di fabbrica che compongono l'intero progetto. Il cortivo, per sua natura luogo di aggregazione, è interpretato come legame tra tradizione e contemporaneità, punto di forza attorno al quale tessere i fili dei rapporti umani e sociali che stanno alla base dell'iniziativa. Il grande vuoto che separa i due blocchi di residenze deve quindi essere interpretato come un momento dove le persone possono incontrarsi e relazionarsi. Gli sfalsamenti generati sulla pianta dei volumi enfatizzano questa tematica, individuando nello studio della pavimentazione esterna l'elemento di connessione tra gli spazi esterni e le scansioni geometriche interne. Inoltre, considerata anche la specifica finalità dell'intervento, si prevede che non vi siano soglie sugli ingressi alle abitazioni, al fine di garantire una comunicazione complanare e agevolata tra interno-esterno. Gli spazi scoperti disegnano l'intero contesto dell'intervento, trovando la massima espressione nel parco a nord del campo di bocce. Il tema del parco si sposa con le finalità antropologiche del progetto essendo pensato come un percorso tra le peculiarità del territorio che ha come elementi principali una fontana e degli orti didattici gestiti dall'attività di volontariato.
Gli spazi esterni individuano come elemento di sintesi tra nuovo ed esistente la pergola scoperta, pensata ad est del primo blocco ed affacciata sul campo di bocce. La pergola, in legno di larice, diventa il fulcro di aggregazione e dialogo. L'ambizione del progetto è quella di proporsi come “buona pratica” di un modo di costruire dove l'energia viene fornita dal sole. La razionalità della composizione architettonica è intesa sia come strumento per inserire un nuovo aggregato coerente con la scala urbana, sia come integrazione di tutte quelle tecnologie che favoriscano un riscaldamento ad emissioni zero.
La pianta dei due edifici definisce involucri edilizi essenziali e generosi negli spazi interni, in modo da garantire la massima libertà di movimento alle persone anziane, o con impedimenti motori, che ne usufruiranno. Le murature sono costituite da una struttura portante in calcestruzzo rivestito esternamente con cappotto, mentre internamente la stratigrafia della parete è definita a seconda della destinazione dei locali con contropareti in cartongesso o in laterizio accoppiato all'isolante acustico. Le dimensioni dell'alloggio (7,45 m x 9,45 m) prevedono una dislocazione semplice dei locali, con alcune minime variazioni che individuano due tipologie. L'ingresso all'alloggio è un filtro che ha la duplice funzione di riparare la zona giorno dagli sbalzi termici e quella di ospitare le armadiature d'ingresso. Da qui si accede al soggiorno, rivolto a sud per sfruttare la miglior esposizione, con angolo cottura e con una grande porta finestra che apre la prospettiva verso gli spazi esterni. La zona notte e il bagno sono a nord. Nello specifico i bagni sono attrezzati in modo da rendere agevole l'utilizzo da parte dell'anziano o del disabile anche nel caso dovesse essere aiutato; in quest'ottica trovano spiegazione le dimensioni del locale e il duplice lay-out che è stato studiato. Lo studio degli arredi si definisce nelle sue particolarità idoneo all'utilizzo delle persone disabili, mentre l'intero alloggio ha un controsoffitto radiante che è fonte di riscaldamento e vano tecnico per il passaggio degli impianti per il ricambio d'aria meccanico.
L'integrazione tra aspetti tecnologici e compositivi sintetizza le forme e il linguaggio nella sezione architettonica degli alloggi. La falda sud, con i pannelli fotovoltaici inclinati di 30° per evitare accumuli di neve, è composta da un pannello X-Lam e da un rivestimento in Zintek e la sua forma trova continuità compositiva nella struttura in legno lamellare, di larice, ritmata dai portali che scendono a terra nei lati nord degli edifici. Su questi portali sono installati dei listelli in legno di larice che mascherano le zone dei servizi e definiscono privacy e intimità in prossimità degli edifici. La vera copertura è quindi quella calpestabile al piano primo, divisa in un vano tecnico chiuso e in una terrazza aperta raggiungibile da due scale esterne in acciaio.