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Il progetto persegue l’enfatizzazione del valore architettonico del manufatto storico attraverso la chiara distinguibilità dell’intervento di rifunzionalizzazione. L’intervento appare oggi connotato da una forte identità contemporanea che garantisce la massima tutela e salvaguardia dell’immagine originaria. Ad un occhio allenato, in facciata l’aggiunta appariva evidente: un riempimento degli anni ’60 in c.a. in luogo di uno stretto cortile aperto sul fronte. La scelta di intervenire in maniera forte con un linguaggio contemporaneo ha prevalso sin dai primi schizzi. Un marker che portasse in evidenza il nuovo: acciaio e vetro, luce e colori.
L’idea progettuale sviluppata per gli interni è sintetizzabile nella volontà di trasporre la città di Napoli in un interno: atmosfere, miti e leggende, colori e materiali, insomma Napoli nella bellezza delle sue contraddizioni.
La particolare stratigrafia geomorfologica della città è stata sintetizzata in un acquerello, in un segno libero che è divenuto quel “solco” da percorrere durante tutto lo sviluppo del progetto degli interni dell’hotel, una palette in cui muoversi per la caratterizzazione per i diversi livelli dell’hotel, sia gli spazi comuni che le camere.
In breve, un progetto un po’ fuori dagli schemi, colto e anticonformista, nel quale non si troveranno riferimenti a quanto di usuale possa esser riferibile a Napoli, quanto di folklore possa caratterizzarla, ma solo spunti e suggerimenti per chi vuole conoscerla nel profondo della sua unicità.
Committente: Palazzo Caracciolo s.p.a.