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UNA SCUOLA, SOSTENIBILE, INNOVATIVA, FLESSIBILE, INTERATTIVA, PARTECIPATA, DIGITALE, ACCESSIBILE. UN CONTESTO: I SASSI CON I VICINATI, IL MATTONE DEL QUARTIERE SPINE BIANCHE E LA SCUOLA ESISTENTE, LA COLLINA DELLA CAMPAGNA MATERANA E LA SUPERSTRADA. UNA SCUOLA APERTA 24 ORE SU 24 E 7 GIORNI SU 7, IL CUI UTILIZZO PREVEDA PERCORSI PARTECIPATI CON LA CITTADINANZA. UNA SCUOLA CON SPAZI FLESSIBILI CON L'USO DI ARREDI E PARETI MOBILI. LE AULE, L’AUDITORIUM, GLI SPAZI LABORATORIALI PER ATTIVITÀ IN SINERGIA CON IL MONDO DELLA RICERCA E LA TRADIZIONE CONTADINA, LA BIBLIOTECA, LA SERRA PER SPERIMENTAZIONI E COLTURE TIPICHE: TUTTI LUOGHI PERMEABILI E APERTI SULLA PIAZZA GIARDINO
Gli aspetti didattico e pedagogico sono stati elementi fondamentali nella definizione dell’idea progettuale. Una scuola dove sia possibile studiare attraverso la rete e la condivisione; non seguendo un libro di testo imposto, bensì andando a ricercare le fonti necessarie alla risoluzione del problema. Una scuola open source costruita sulle dinamiche peer to peer, alla pari: priva di corsi magistrali, dove gli studenti sono liberi di organizzare le loro giornate al fine di portare a termine i progetti proposti. A correggerli ci sono gli altri studenti, in un controllo incrociato, e soprattutto sono organizzate conferenze e incontri con il mondo del lavoro e della ricerca in uno scambio continuo. In questa logica di condivisione anche lo spazio fisico diventa importante; una scuola fatta di spazi condivisi, in cui l’aula dovrà permettere configurazioni diverse a seconda delle necessità. Sarà dotata di nuovi ambienti: l’auditorium, lo spazio in cui ci si incontra per attività di tipo collettivo; i laboratori, dove lo studente può sviluppare la propria creatività e le proprie attitudini; lo spazio informale, in cui lo studente può studiare da solo o a piccoli gruppi, approfondire alcuni temi, rilassarsi; lo spazio individuale, lontano dall’aula per permettere allo studente di rielaborare autonomamente i contenuti; la serra automatizzata per sperimentazioni e colture tradizionali; tutti luoghi accessibili dall’esterno e che affacciano nella piazza-giardino, pensata per i momenti di relax e socializzazione ma anche per eventi e riunioni all’aperto.
La nuova scuola appare adagiata sulle colline della campagna, aperta al territorio, in rapporto visivo con l’altro edificio scolastico esistente, e si sviluppa su due livelli. Il piano terra, permeabile, è la connessione con la campagna e la città, ospita spazi aperti alla partecipazione e condivisione con il mondo esterno. L'auditorium, i laboratori e la biblioteca, posti sotto verdi colline artificiali, costituite dalle terre di scavo e dalle macerie provenienti dalla demolizione del vecchio fabbricato, prendono luce dalla piazza – giardino luogo per incontri tra gli studenti, le associazioni e gli abitanti. Il primo livello di forma ad U ospita le aule che si affacciano sul giardino interno e si guardano tra loro, disegnate come ambienti flessibili attraverso l’uso di pareti mobili, adatte sia per lezioni frontali sia per gruppi di studio interdisciplinari; i corridoi si aprono in spazi informali per la socializzazione ed il relax e conducono alla serra automatizzata, che definisce il terzo braccio della U, accessibile anche dalla piazza-giardino. La scuola è pensata con pavimento, pareti interne ed esterne in legno; grandi vetrate schermate da brise–soleil definiscono i prospetti che affacciano sulla piazza, mentre un involucro in mattoni smaltati di grigio – blu protegge l’esterno e si relaziona con il contesto.
L’interazione continua tra interno ed esterno caratterizza gli ambienti e fornisce continui stimoli visivi. I materiali naturali sono stati scelti per le loro cromie e per le caratteristiche di inerzia termica e isolamento acustico, in base alle funzioni che confinano. Il benessere termoigrometrico è ottenuto da alcuni divisori di mattoni in terra cruda che consentono di accumulare il calore penetrato dalle ampie vetrate e di regolare passivamente l’umidità.
L’ingresso della luce naturale avviene in diverso modo in base agli spazi a cui è destinata, zenitale o diretta negli spazi comuni, diffusa negli ambienti di studio. Le ampie vetrate e gli elementi di schermatura consentono di avere quantità e diffusione di luce naturale ottimale.
La sistemazione esterna finalizzata a ridurre l’effetto isola di calore consente un migliore microclima esterno che permette apporti termici radiativi e ventilativi e consente l’utilizzo di scambiatori geotermici. La produzione di energia è affidata al fotovoltaico e al solare termico. Il ciclo delle acque prevede la raccolta e il riuso delle acque piovane e grigie per l’irrigazione. Queste strategie permettono di ridurre del 90% le emissioni di CO2 rispetto ad un edificio convenzionale.