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L’area di progetto focalizza l’attenzione su un uno dei pochi lembi di terra rimasti del paesaggio della Conca d’Oro, la Fossa della Garofala, tra i palazzi del corso Pisani e la Città Universitaria di Viale delle Scienze. È un parco urbano quasi sconosciuto di circa quindici ettari e si sviluppa lungo l’originario tracciato del fiume Kemonia. L’aspetto botanico è l’elemento più interessante, con molteplici specie, quali agrumeti, Tigli, bambù, Eritrina, Chorisia, Washingtonia, Nespoli, Loti, Bosso, Ficus Magnoloides. Non solo, emergono tra la vegetazione elementi funzionali alla coltivazione derivati da tecniche agricole arabe: gebbie, pozzetti di derivazione, condotte in terracotta. A partire dalla facoltà di Agraria si snoda un sentiero lungo la fossa che individua un’antica vasca circolare, aranci amari, la sosta belvedere ed, infine, un complesso di gallerie e cisterne, circondato dal costruito. Il progetto si propone l’obiettivo di riportare in auge il paesaggio descritto dai paesaggisti del ‘700 con l’implementazione della vegetazione esistente e l’aggiunta di agrumeti, cercando, attraverso un attento studio dell’orografia esistente, di dare una forma adeguata. Disseminati lungo la Fossa trovano collocazione diversi magazzini, in parte esistenti, riservati ai mezzi e agli utensili atti alle coltivazioni. Percorrendo parte della circonvallazione è possibile notare come non siano presenti collegamenti trasversali tra le due parti della città, nonostante ci siano diversi punti nevralgici che permetterebbero un attraversamento dalla città Universitaria al corso Pisani e viceversa; e come la circonvallazione segni un netto taglio fra i diversi quartieri, da una parte e dall’altra. Così, il progetto propone la realizzazione di rampe di collegamento trasversale fra le due parti di città e una struttura che sovrasti la circonvallazione, ricoperta di vegetazione, destinata al suo interno al servizio del Centro Universitario Sportivo (CUS). Inoltre, l’intera area è stata ripensata come un suolo continuo pedonale, con pavimentazione in legno, e percorsi che conducono ai viali interni alla fossa, realizzati in tufina, attraverso la nuova campagna urbana. Infine, attraverso gli studi condotti dal prof. Emanuele Palazzotto che prevedevano parcheggi sotterranei, è stato possibile ripensare il bordo di questa realtà e dare nuova configurazione al Viale delle scienze.