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Il progetto situato alle pendici dell’Etna sotto il monte “Gorna”, un ex vulcano ormai da secoli non attivo, si apre da un lato sul prospetto frontale verso il golfo di Catania, con un'unica vista che collega idealmente Taormina sino ad arrivare ad Augusta, mentre alle spalle il fabbricato è sovrastato dall’imponenza, e bellezza di quello che è il monte Etna . Uno degli obiettivi prefissati è quello di un’ abitazione che si cali nel contesto paesaggistico quasi unico della zona etnea, di un’abitazione, che si sviluppi con linee e forme contemporanee ma che allo stesso tempo contenga in se quello che è il gene della casa come abitazione tradizionale rurale. Lo spazio a doppia altezza nel living permette una connessione volumetrica e gioco di forme e luci che mettono in risalto la copertura in legno lamellare verniciato in bianco. Grandi finestre e facciate continue a tutta altezza, sono come cornici di un quadro che mostra paesaggi e prospettive ben definite, dove l’occhio si perde e viene cullato dalla bellezza mediterranea Siciliana. La problematica affrontata dal presente progetto deriva dall’esigenza della proprietà di rifunzionalizzare l’organismo esistente. Tale esigenza segue l’attuale tendenza a riutilizzare gli edifici esistenti, che un tempo fungevano da residenze ed attualmente sono in stato di abbandono indicando le destinazioni d’uso compatibili con le caratteristiche tipologiche al fine di privilegiare nel piano il riuso e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente. Tale progetto di ristrutturazione rispetta la medesima sagoma dell’organismo esistente nonché la volumetria preesistente, prevedendo il mantenimento del posizionamento e della forma delle strutture murarie. L’insieme della problematica architettonica è centrata sulla necessità di mantenere e risanare le strutture murarie originarie, inserite nell’insieme di tutto l’organismo compositivo, come nucleo e memoria storica di una cultura del costruire, che il progetto riconosce e valorizza rendendola attuale. Il nucleo essenziale di questo intervento è perciò quello di dare la possibilità, ai fruitori dell’organismo edilizio di leggere simultaneamente il passato e il presente come le fasi di un divenire storico del costruire e, quindi , culturale ed esistenziale.