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L’idea di progetto è trasformare Via Roma in Corso Roma, mediante la realizzazione di un centro di esposizione all’aperto della Pietra di Apricena. “Una piazza continua immaginata senza dislivelli dove passeggiare ascoltando musica di sottofondo, ammirando opere d’arte in Pietra di Apricena, tutte ubicate su un tappeto realizzato anch’esso in Pietra, dalle tipologie, colorazioni e lavorazioni più svariate: un vero museo a cielo aperto.
E’ stata una sfida ambiziosa ed esaltante. Corso Roma è diventato lo strumento di attrazione a supporto del comparto commerciale per contrastare la desertificazione del Centro.
L’idea e l’entusiasmo di aver lavorato fianco a fianco con i “maestri” della pietra ha costituito il valore aggiunto segnando per l’Amministrazione Comunale una tappa storica: un lungo lavoro di programmazione svolto definendo un percorso virtuoso con l’obbiettivo di dare nuove prospettive ad un settore fondamentale, quello della pietra.
Il tappeto centrale della pavimentazione chiara ed armoniosa valorizzata dalle diverse texture è impreziosito dalla fascia costituita da un insieme di elementi di pietra lucida policroma, su cui sono ubicate le sedute, le fioriere e i cestini di pietra, oltre alle pregiate sculture, tutte rigorosamente realizzate da scultori di fama internazionale (Vangi, La Pietra, Granito, Biasci), con blocchi estratti dalle cave di pietra di Apricena.
La Pietra scelta per la morbidezza dei suoi colori, conferisce quella carica simbolica e rappresentativa al progetto.
Le lavorazioni superficiali delle lastre di pietra che compongono il tappeto e la fascia a correre lucida, creano un gioco di sfumature e di variazioni cromatiche, esaltate dalla luce del sole e dall’illuminazione architetturale, disposta a specchio rispetto alla fascia, che invita il fruitore a seguire il percorso. “La fascia è a destra e poi a sinistra, sale per diventare seduta e scende per continuare ad essere percorso, poi di nuovo si alza per diventare opera d’arte, come nelle città barocche, dove l’arte compone lo spazio, per destare meraviglia e senso di teatralità” -
testo: Dott.ssa Natia Merlino