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Intervento edilizio di ristrutturazione edilizia, mediante demolizione e ricostruzione di una porzione di isolato, costituita da un agglomerato di particelle abitative, e prospiciente C.so Umberto I, manufatto complesso e eterogeneo realizzato in territorio del Comune di Leonforte e facente parte di una porzione di tessuto urbano che risulta, nelle porzioni limitrofe, parte consolidata del tessuto urbano storico e omogenea nel linguaggio e negli allineamenti. La porzione di isolato in esame costituisce il risultato di costruzioni susseguitesi presumibilmente nel corso del ‘900, e realizzate con tecniche costruttive economiche e varie. Inoltre il manufatto, che nella sua interezza risulta il risultato della fusione di più manufatti, non coevi tra loro e incongruenti dal punto di vista strutturale e stilistico, manifesta numerose criticità. Ma soprattutto risulta essere costruita con pessime soluzioni strutturali, dai tetti tutti spingenti, a pareti portanti di spessori esigui rispetto all’altezza dei fabbricati, e non esenti da manomissioni risalenti alla seconda metà del ‘900. Inoltre l’intero manufatto non è di pregio architettonico, e per effetto dell’unione di unità indipendenti tra loro non manifesta allineamenti di alcuna sorta con i palazzi adiacenti, infatti i piani di calpestio non solo non corrispondono a quelli dei manufatti limitrofi, ma sono posti a quote differenti anche all’interno del manufatto stesso. Le quote delle linee di colmo e di gronda anch’esse non rispettano alcun allineamento, ne risultano uniformi all’interno del manufatto oggetto del progetto.
La compagine urbana sulla quale si concentra l’intervento ha un valore strategico nella dinamica di ripopolamento del centro storico della città di Leonforte, infatti il centro storico è sempre più caratterizzato da un fenomeno di esodo a favore delle periferie, con l’effetto che il centro storico versa oggi per la maggior parte in stato di avanzato degrado. Portare servizi e residenze sicure ed efficienti in un tessuto sempre più complesso può contribuire ad invertire i flussi di tendenza. Pertanto il progetto prevede la realizzazione di due piani residenziali ed uno di garage e botteghe. Il nuovo edificio ha l’obiettivo di integrarsi perfettamente nel contesto storico, apparendo una compagine eterogenea di più edifici accorpati, ma realizzata con standard di sicurezza sismica e di efficientamento energetico di ultima generazione, ed idoneo agli standard di sicurezza in termini impiantistici.
Oggetto della progettazione- descrizione dello stato attuale
Come già più volte precisato si tratta di una compagine risultato di accorpamenti ed acquisti effettuati nel corso del secolo scorso, all’interno del centro storico di Leonforte, che versa in condizioni di degrado architettonico e strutturale profondo, senza alcun pregio architettonico, o tracce di un linguaggio architettonico di qualche natura, trattandosi di edilizia economica spontanea sorta a cavallo tra l’800 e il 900, e senza sistemi costruttivi che abbiano valore documentale tanto rispetto al periodo storico, i solai infatti devono essere più recenti rispetto all’edilizia essendo realizzati in travi di ferro di tipo IPE e tavelle, quanto rispetto ai sistemi costruttivi peculiari documentati in questa area geografica. L’intervento di demolizione e ricostruzione riguarda un insieme di case costituenti un agglomerato composto da massimo quattro livelli, di questi livelli solo l’ultimo è costituito da una sola stanza, gli altri livelli invece occupano quasi interamente l’area individuata come area di sedime dell’intervento. Trattandosi di un agglomerato di edilizia povera la cui edificazione non è contemporanea la tipologia e gli spessori delle pareti non è uniforme, così come anche il trattamento degli infissi, tanto per l’uso dei materiali quanto per la loro collocazione all’interno dei prospetti.
La pavimentazione è in gran parte costituita da marmette e piastrelle in cemento, probabilmente frutto di una ristrutturazione effettuata non più di quattro decenni addietro.
Un importante quadro fessurativo interessa l’intero manufatto, effetto in parte per i sistemi costruttivi pessimi, pareti portanti non sufficientemente spesse e solai di copertura tutti spingenti, in parte di un meccanismo di crollo originatosi a seguito di un vecchio contenzioso con il comune al seguito del quale venne realizzato lo sperone in cemento che tutt’oggi ingombra parte del marciapiede, e che già all’epoca aveva innescato un principio di ribaltamento dell’angolo del manufatto.
Il piano terra soffre di evidenti fenomeni di umidità di risalita causati dalla mancanza di un idoneo vespaio.
L’accesso ai disabili è impossibile persino in parte del piano terra per la presenza di scalini e dislivelli notevoli, mentre per l’accesso ai piani superiori non è possibile nemmeno riuscire a montare un servoscala.
Il progetto
L’organizzazione distributiva verrà modificata in virtù di un adeguamento ai nuovi standard di ventilazione ed illuminazione previsti da legge e degli standard anti sismici, di efficientamento energetico e di adeguamento al regolamento edilizio comunale.
Innanzitutto si prevede la riconfigurazione di questo particolare pezzo di città realizzando un edificio eterogeneo nei prospetti, che restituisca l’attuale disorganicità dei prospetti, ma con un linguaggio unico.
La volontà di caratterizzare l’angolo con l’uso di un materiale che non sia intonaco come sul resto del prospetto nasce dalla necessità di caratterizzare la soluzione di testata valorizzando una porzione di cubatura sgradevole dalla visuale lungo il corso, unitamente alla necessità di attestare su questa porzione di prospetto i balconi attualmente distribuiti in posizione sfalsata sul prospetto.
L’attuale terrazzo prospiciente via Longo, che rientra sia rispetto alla rimanente porzione del prospetto del manufatto in questione sia a quello del manufatto adiacente, è stato mantenuto aggiungendo una trave che si limita a configurare il prospetto come più organico, unitamente alla possibilità di avere una struttura che lavori meglio ad eventuali sollecitazioni sismiche, dal momento che il prospetto di fianco è più alto.
Gli interni, da progetto più organici che nello stato di fatto, sono costituiti da un appartamento al piano primo, distribuito su due diverse quote in modo da allineare i piani di calpestio alle porzioni di isolato limitrofe rispettivamente su entrambi i prospetti, due appartamenti al piano secondo, che seguono la stessa logica dell’allineamento usata al piano inferiore e pertanto sfalsati di quota, e un ultimo piano con due stanze, ognuna su un diverso mini appartamento del secondo piano, il piano terra invece è organizzato con un ingresso dal corso principale e una serie di botteghe e garage con un solo accesso dal corso Umberto e tutti gli altri da via Longo.