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Nel 2010 viene riscoperto il chiostro piccolo di S. Caterina a Formiello, nell’ex Lanificio borbonico di Porta Capuana a Napoli, deturpato da 150 anni di abbandono e dalle trasformazioni in falegnameria e garage. Successivamente, hanno inizio i lavori al chiostro che includevano l'abbattimento delle tamponature e la demolizione del porticato.
Viene ampliata in seguito la sfera di azione ad altre aree del lanificio, innescando un processo di rigenerazione del quartiere di Porta Capuana.
Continuano i lavori al chiostro e parte il crowdfunding sulla piattaforma internazionale Kickstarter per finanziare la costruzione della copertura del chiostro, che gli ridonerà l’aspetto ottocentesco. L'inizio del restauro del ciclo degli affreschi presenti nelle lunette del porticato e della Lanterna Borbonica è stato possibile grazie all’accordo siglato con l’Accademia delle Belle Arti di Napoli.
Nel mese di giugno del 2016, il Chiostro coperto da tecnologia ETFE (questo acronimo sta per Etilene-Tetrafluoro Etilene, un fluoro polimero termoplastico che dal nome ci indica che è formato da atomi di fluoro. E’ in pratica una plastica trasparente, con una trasparenza che raggiunge il 94-97% e una buona permeabilità dei raggi UV, più resistente del vetro e dunque per queste sue caratteristiche da considerarsi l’evoluzione “sostenibile” del vetro), viene aperto al pubblico, per permettere l'accesso anche alla scuola di cucina e la zona exhibition.