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都灵 Nitto ATP Finals 赛事场馆设计丨意大利都灵丨Benedetto Camerana
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发布时间:2021-11-23
设计亮点
本案例以可持续性设计为核心,将废弃的冬奥会比赛场馆成功转型为国际网球赛事场地,并在设计中巧妙融入了环保、经济、社会等多重考量,体现了设计师的高超技艺和对环境责任的担当。
Il beauty Contest è una gara a inviti in due fasi che è stata lanciata a marzo 2020 dalla Federazione Italiana Tennis per curare l’ideazione, l’organizzazione, l’ambientazione e la promozione di 5 edizioni delle fasi finali del torneo di tennis internazionale.
Il bando richiedeva proposte di massima per la comunicazione e il posizionamento strategico delle Nitto ATP Finals, un piano logistico e la stima degli impatti. Di rilevante importanza è stata la richiesta del bando di definire il concept architettonico e la progettazione estesa della venue di un evento dal grande ritorno economico e mediatico, come opportunità per la crescita del movimento sportivo tennistico. Particolare attenzione è stata dedicata alla sostenibilità ambientale, economica e sociale, ma anche alla complessità di un progetto che si svilupperà in 5 anni considerando che la fase di start up ricade in un momento estremamente delicato, portando a una prima edizione necessariamente semplificata.
Benedetto Camerana vince partecipando con Awe International Group (capogruppo), KPMG Sport e Nielsen Sports, Arriva Italia srl e Politecnico di Torino imponendosi su un gruppo di altri 9 candidati tra cui Balich Worldwide Shows con We Plan; Prodea con Armando Testa; Rcs Sport con Carlo Ratti Associati; Deloitte con Italdesign e Michele De Lucchi; Hydra con Bellanova Studio; Master Group Sport con Pininfarina e Matteo Gatto & Associati e Parcolimpico con Live Nations.
Il progetto si incentra sulla trasformazione del Pala Alpitour, edificio iconico delle Olimpiadi invernali del 2006 accanto allo stadio Comunale, da allora Olimpico. Al suo interno Camerana propone e realizza importanti adeguamenti funzionali, mentre all’esterno prefigura il Tennis Village che realizzerebbe una passerella dal design innovativo e suggestivo, a unione di un sistema di padiglioni, in ideale connessione con l’arco olimpico rosso che dalle Olimpiadi invernali domina l’area del Lingotto. I padiglioni avrebbero accolto funzioni integrate all’arena, tra cui un campo da riscaldamento, aree lounge e spazi per gli sponsor dell’evento. Leggerezza, immediatezza di montaggio, riciclabilità, sostenibilità energetica e dei materiali sono le loro caratteristiche tecnologiche.
Alcune funzioni di complemento sono distribuite all’interno di alcuni edifici vicini, come la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, il Circolo della Stampa Sporting ASD e la sede dell’Automobile Club d’Italia-ACI (già progetto di Benedetto Camerana).
Le gare del torneo sono ospitate nel Pala Alpitour, edificato nel 2006 per le partite di hockey su ghiaccio delle Olimpiadi invernali, progettato e firmato dal famoso architetto giapponese Arata Isozaki. La sua forte identità si definisce nelle scelte volumetriche, un semplice parallelepipedo, e nei materiali utilizzati: il lucente involucro in pannelli di acciaio inossidabile interrotti in modo irregolare da piccole aperture finestrate. Un grande atrio, all’interno, si riflette sulla specchiatura obliqua posteriore a una delle quattro grandi tribune introducendo all’area da gioco.
La proposta progettuale vuole porsi in continuità con la flessibile architettura impostata per le Olimpiadi, non modificando la funzione dell’edificio che riesce ad adattarsi armoniosamente alle nuove richieste, sportive, di intrattenimento e di relazione.
Partendo dal centro dell’edificio, le differenti dimensioni dei campi da tennis (23,77x8,23 m per il singolo e 23,77x10,97 m per il doppio) rispetto a quelli da hockey su ghiaccio (60x26-30 m) hanno permesso di dare maggiore spazio al gioco nelle aree di movimento esterne ai confini del campo. La superficie del campo è quasi raddoppiata rispetto alla O2 Arena di Londra.
La capienza del palazzetto è stata inoltre aumentata di oltre 650 posti, grazie all’inserimento a bordo campo di quattro tribune temporanee aggiuntive tipo parterre, rivestite in moquette e composte ognuna da tre file di seggiolini più vicini al campo da gioco.
Esternamente al grande catino disegnato dal campo e dalle tribune, nei grandi atrii di ingresso, sono stati realizzati ex novo quattro padiglioni aperti, impostati come soppalchi su portali metallici. Ospitano altrettante aree lounge, ristorazione e sponsor schermate da alte lamelle metalliche verticali che a quota + 6 metri ampliano le terrazze esistenti.
Sull’anello più alto del settore sud, a quota 14 metri, sono distribuiti i box commentatori, insonorizzati e con perfetta visuale sul campo.
In questa prima edizione, il grande atrio di ingresso del Pala Alpitour accoglie una versione ridotta del Tennis Village, previsto dal masterplan all’esterno, sull’antistante piazzale Grande Torino, pensato per avvicinare la Città all’evento e agli atleti. Riflesso nella parete specchiante inclinata, uno scenografico campo da allenamento e riscaldamento è visibile sia dalle due lounge principali, posizionate sul lato di corso Sebastopoli, che dall’ingresso e dall’esterno attraverso le grandi vetrate. Il pavimento di gioco ha una tripla stratigrafia in legno e resina e i colori caratteristici dei campi delle Nitto ATP Finals.
La nuova funzione ha portato anche alla riorganizzazione degli spogliatoi e di parte delle aree interne, diversamente suddivise da nuove pannellature. Ai piani inferiori (livello -7,50 m) sono distribuiti 11 spogliatoi (8 singoli +1 riserva +2 doppisti). Ad ogni atleta è dedicato uno spogliatoio di circa 95 mq, che comprende una sala principale con area armadietti, area relax con divani e sedute e uno schermo per seguire in diretta il campo principale. Stanze ‘satelliti’ accessibili dalla principale accolgono una sala fisioterapia e una ‘concentration room’ per gli ultimi momenti pre-gara.
Le Nitto ATP Finals arrivano anche nella Città storica e in modo potenzialmente diverso per ogni futura edizione torinese. Il 2021 sceglie uno dei luoghi più monumentali e significativi della Torino Barocca, piazza San Carlo, per portare l’evento internazionale fuori dai campi da gioco. La place royale della Città, dominata dalle chiese di San Carlo e Santa Cristina e su cui si aprono due lunghe file di portici regolari, diventa pregiato sfondo per una nuova e scenografica costruzione.
Il progetto prevede due padiglioni simmetrici a un piano, di 85x10 metri ciascuno, destinati agli sponsor e alle istituzioni che supportano l’evento. Il loro disegno, concordato con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, è lineare e minimale. Utilizzando nelle superfici e nei rivestimenti il blu, colore simbolo della città e di ATP, riprendono sui lunghi fronti l’elemento caratteristico della piazza, i portici, creando un dialogo con il monumentale sfondo.
La planimetria disegna un insieme volutamente divergente: verso sud apre una prospettiva che enfatizza le chiese, mentre verso nord crea un cannocchiale visivo che accentua l’assialità del tratto nord di via Roma, verso piazza Castello e Palazzo Reale. La visione proposta è quella che il centro Città vuole avvicinare il più possibile i cittadini all’evento: un campetto per la pratica del tennis, destinato ai più giovani e realizzato ai piedi della statua equestre, completa questa presenza urbana delle Nitto ATP Finals, insieme ad allestimenti accessori destinati ai main sponsor.
Localizzazione: Pala Alpitour, corso Sebastopoli 123, e piazza San Carlo, Torino
Proponenti: Benedetto Camerana (progetto del masterplan dell’evento, progetto architettonico, concept e direzione artistica); AWE International Group (capogruppo, definizione del posizionamento strategico e del concept dell’evento e predisposizione del piano di comunicazione e promozione); Arriva Italia srl (analisi e proposta di sviluppo del piano della logistica e della mobilità applicata all’evento); KPMG Sport e Nielsen Sports (stima degli impatti economico/sociali dell’organizzazione dell’evento e degli eventi correlati per il periodo 2021-2025); Politecnico di Torino (progetto di sostenibilità ambientale ed energetica)
Committente: Federazione Italiana Tennis-FIT
Collaboratori: Mattia Greco (capoprogetto), Eugenio Bosco (coordinamento progetto del Fun Village), Laura Acito, Gabriele Rossi, Antonio Pangallo, Alberto Domini, Nicole Labbe, Francesca Turnaturi, Francesca Griotti
Consulenti: Ing. Stefano Saffirio - Curti & Saffirio Ingegneri Associati (struttura e statica)
Cronologia: giugno 2020 (Beauty Contest), novembre 2020 - novembre 2021 (progettazione definitiva e realizzazione)
Dati dimensionali: 60.000 mq di cui 20.000 mq trasformati
Crediti fotografici: © courtesy Benedetto Camerana Studio
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