ENG - The creation of a special place where simply feeling good is the key to interpreting this project, in contrast to the disposable design that characterizes our current era.
In this sense, the design develops almost like a kind of metaphysical research, a deep investigation into the human being, starting with the senses, natural materials and artisanship used as research tools, brought together in a place that would like to last “forever”. In this creation, color functions as a design fulcrum – starting from the blue of the floor, the red of the bricks, the gray of the plaster, and the black of the ebony.
These are the ingredients used by the Milan studio of architect Giuseppe Tortato.
The Majer brand’s locations, ten throughout Venice, are characterized by particular attention to every detail: from the food served, to the people who make it, to the spaces where it is prepared and consumed. “Il Refettorio” is the result of the incredible synergistic work between this well-known Milan architecture firm and the client, represented by the charismatic Fabrizio De Nardis, nicknamed “Mr. Majer”. As has already happened for other Majer locations, starting from Giudecca almost ten years ago, the studio has handled the interior design of the entire project: from specifying the materials to designing the furnishings and lighting fixtures conceived and produced exclusively for this project.
All of this work carried out by select artisans who worked side by side with the architect to create timeless pieces imbued with significance. The bar – the centerpiece of the room – was made with pewter and ebony, a choice dictated by the desire to use materials that would last over time and age well, always telling a new story through the changes in the surface that mark the passage of time. A unique piece that recalls its link with the city through the insertion of two metal bars on the front that record the two greatest historical levels of high water in Venice. A sort of trademark, conceived by the studio for Majer, starting with the first restaurant in the Giudecca and also used in its corporate packaging.
All the furnishings of the two rooms were designed by the architect Giuseppe Tortato and made exclusively for this restaurant by artisanal producers. There is an intense focus on detail: the interlocking joints of the tables, the combination of materials and colors, as well as the metal skirting boards and grates that evoke the work of Carlo Scarpa.
Studio Tortato has created an elegant, timeless place where people are always the central focus. A unique environment, illuminated by the warm light of the custom-made lighting fixtures that voluptuously bathes the furnishings, primarily made of solid wood. The colors capture the attention: dark shades, almost black, for the built-in furnishings and light oak for the tables and chairs against a background of stone, brick and plaster walls as well as the antique wood of the ceiling panels.
The floor, an incredible blue terracotta, recalls the importance of color in the rooms and was created by the Fornace De Martino, a historic Salerno company that has been in business for 1200 years.
Finally, the other "star" of the restaurant, in addition to the bar, is the minimalist staircase in exposed concrete, that appears to be suspended over the blue terracotta floor. A contemporary element, the result of a careful study of proportions and materials which in its simple purity is the visual fulcrum of the second dining room. The staircase is accented by a burnished metal handrail, the same finish as the baseboards and window frames, and a handcrafted parapet with intertwined metal strips.
The combination of an environment designed and created with materials that boast a rich history and the magical atmosphere created by the exquisite care taken in the creation and presentation of the food makes "Il Refettorio" a restaurant designed for Venetians, where you can experience unique moments by completely immersing yourself in the historical soul of Venice.
ITA - La creazione di un luogo speciale dove, semplicemente, stare bene è la chiave di lettura di questo progetto che si pone in contrapposizione con la progettazione usa e getta che caratterizza il nostro momento storico.
Il progetto in questo senso si sviluppa quasi come una ricerca metafisica, un'indagine profonda sull'essere umano, partendo dai sensi, dai materiali naturali e dalle lavorazioni artigianali quali strumento della ricerca stessa che si sintetizzano in un luogo che vorrebbe essere "per sempre". Il colore partecipa in questa creazione come fulcro progettuale a partire dall’azzurro del pavimento, al rosso dei mattoni, i grigi degli intonaci, il nero dell’ebano.
Sono questi gli ingredienti utilizzati dallo studio milanese dell’architetto Giuseppe Tortato.
I locali del brand Majer, dieci in tutta Venezia, si contraddistinguono per un’attenzione particolare a ogni dettaglio: dal cibo servito, alle persone che lo realizzano, agli spazi dove viene preparato e consumato. “Il Refettorio” è il risultato dell’incredibile lavoro sinergico tra l’affermato Studio di architettura milanese e la committenza, nella persona del carismatico Fabrizio De Nardis, soprannominato “il Signor Majer”. Come già avvenuto per altri dei locali Majer, a partire dalla Giudecca quasi dieci anni fa, lo studio si è occupato dell’interior design dell’intero locale a partire dalla definizione dai materiali, al disegno degli arredi e dei corpi illuminanti pensati e prodotti esclusivamente per questo progetto.
Una lista di artigiani esclusivi che hanno lavorato fianco a fianco con l’architetto per la realizzazione di pezzi intramontabili e intrisi di grande significato. Il bancone – pezzo centrale della vita del locale – è stato realizzato in peltro ed ebano, una scelta dettata dalla volontà di utilizzare materiali che potessero durare nel tempo e invecchiare bene, raccontando attraverso le proprie rughe una storia sempre nuova. Un pezzo unico che ricorda il suo legame con la città attraverso l’inserimento sul frontale di due barre metalliche che ricordano le due maggiori quote storiche dell’acqua alta a Venezia. Una sorta di marchio di fabbrica, ideato dallo studio per Majer, a partire dal primo ristorante alla giudecca ed utilizzato anche nel packaging aziendale.
Tutti gli arredi delle due sale sono stati disegnati dall’architetto Tortato e prodotti da realtà artigianali esclusivamente per questo ristorante ricercando la cura del dettaglio, come nei giunti ad incastro dei tavoli, nell’accostamento dei materiali e dei colori o dei battiscopa metallici e delle grate di Scarpiana memoria.
Lo studio Tortato ha dato vita a un luogo elegante, senza tempo e dove le persone vengono sempre messe al centro. Un ambiente unico, illuminato dalla luce calda dei corpi illuminanti su disegno che lambisce voluttuosamente gli arredi, prevalentemente realizzati in legno massello. I colori catturano l’attenzione: tinte scure, quasi nere, per gli arredi fissi e rovere chiaro per tavoli e sedie a cui fanno da sfondo la pietra, il mattone e gli intonaci delle pareti ed il legno antico delle tavole dei soffitti.
Il pavimento, un incredibile cotto azzurro, richiama l’importanza del colore negli ambienti ed è stato realizzato dalla Fornace De Martino, un’azienda storica salernitana in attività da 1200 anni.
Infine, l’altra “star” del locale, oltre al bancone: la scala minimale in cemento faccia a vista, apparentemente sospesa sul pavimento di cotto azzurro. Un elemento contemporaneo, frutto di un attento studio delle proporzioni e dei materiali che nella sua semplice purezza si propone come fulcro visivo della seconda sala da pranzo. La scala è caratterizzata da un corrimano in metallo brunito, lo stesso dei battiscopa e dei serramenti delle vetrine ed un parapetto realizzato artigianalmente con striscioline metalliche intrecciate.
La combinazione di un ambiente ideato e allestito con materiali ricchi di storia e l’atmosfera magica creata dalla cura nella realizzazione e presentazione del cibo fa che “Il Refettorio” diventi un ristorante pensato per i veneziani, dove si possano vivere momenti unici immergendosi completamente nell’anima storica di Venezia.