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MOYA is a fashionable restaurant of contemporary Asian cuisine, spread over an articulated area of more than 1000 square meters, divided in two floors.
The design concept is defined by the tremendous impact of the entrance volume, in which a luminous, sinuous and vertical light installation dominates the ample space, developing at maximum height and rising to the upper level.
Distinguished by a back wall, built with emerald green lacquered and backlit glass paneling and decorated by the parametric scan of a dense network of luminous points, the stairwell acts as a spectacular scenographic backdrop, reflecting the design indefinitely, through the dark mirrors that cover the side of the lateral partitions. The final intended effect is a continual expansion of space, which strongly pushes the limits of perception.
In the spacious dining rooms, crystal, wood and bold light strokes are the leading characters of a chromatic tale that plays on essential color contrasts, inspired by natural elements.
The custom-made wall lamps, also in back-painted glass, represent a decorative component with an almost nostalgic, retrofuturistic flavor.
On the ground floor, the ample room that overlooks the private garden through a generous window of 15 meters in length, is rigorously defined by a sequence of dividers composed by strips of glass, illuminated on the bottom border, to progressively develop an aesthetic perspective, generating a diffuse visual effect, with watery tones.
The modular design of the aluminum facade makes use of the horizontal running of tubular lighting elements to highlight the juxtaposition of the large volumes of the pre-existing building.
MOYA è un ristorante di cucina asiatica contemporanea, distribuito su un'area articolata di oltre 1000 metri quadrati, divisa su due piani.
Si distingue per il forte impatto del volume di ingresso, in cui un'installazione luminosa, sinuosa e verticale domina l'ampio spazio, sviluppandosi alla massima altezza e salendo al livello superiore.
Caratterizzato dalla parete di fondo in vetro laccato verde smeraldo retroilluminato e decorato dalla scansione parametrica di una fitta rete di punti luminosi, il complesso del vano scale funge da spettacolare quinta scenografica, riflettendo il contenuto all’infinito, attraverso gli specchi scuri che rivestono le pareti laterali. L’effetto è una dilatazione dello spazio, che spinge con forza i limiti della percezione.
Nelle ampie sale da pranzo vetro, legno e tratti luminosi decisi sono i protagonisti di un racconto cromatico che gioca su contrasti di colore essenziali, ispirati agli elementi naturali.
Le lampade a parete, su disegno, anche’esse in vetro retroverniciato, costituiscono un elemento decorativo dal sapore quasi nostalgico, retrofuturistico.
Al piano terra, la sala che affaccia sul giardino privato attraverso un’ampia vetrata di 15 mt di lunghezza, è definita da una sequenza di elementi separatori formati da strisce di vetro illuminato in costa, a creare un effetto prospettico e diffuso, dai toni acquei.
Il disegno della facciata in alluminio sfrutta l’andamento orizzontale di elementi luminosi tubolari per scandire la composizione dei volumi dell’edificio preesistente.
- Design & Direction: Maurizio Lai
- Project Assitants: Alessandro Caruso, Giuseppe Tallarita, Matteo Bonfanti
- © ph | Andrea Martiradonna