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Relativiteit is a painting of the artist Maurits Cornelis Escher. Relativiteit is an idea, an inspiration, buti t i salso the attitude to look at things from different points of view, always new and unexpected. Relativiteit is a painting of the artist Maurits Cornelis Escher. Relativiteit is an idea, an inspiration, but it is also the attitude to look at things from different points of view, always new and amazing. The Scope of Work schedule is the refurbishment of an old eclectic mansion, located upon the green Parella hill (close to Ivrea), and its transformation into the new Chemsafe headquarter. The overall goal of this projects is to highlight both the qualities of the company and the people involved in its activity. Thanks to the 360 degree panorama enjoyable from there and to the relaxing natural atmosphere, the site immediately reveals its positive aspects. However, it is not easy take pleasure of them, because of the traditional shape of the oldest building and the several incoherent enlargements that progressively enclosed it as the years go by. Our project aims to define a flowing space, which, starting from the outside volumes, winds up inside the body of the tower with a concrete structure clearly recognizable, characterized by a new composition of the floor levels. Parts of the new staircase move through spaces marked out by double and three time the standard height, creating new points of view both on the internal space and to the awesome landscape around, beyond the window and the private garden. The architectural route ends on the loft floor, in front of the dormer’s frame, the only element breaking the shape of the old tower in order to offer a new view of the panorama, a glance for the outside observer of what inside happens.
CREDITS City: Ivrea (TO) Client: Chemsafe s.r.l. Completion: Date12/2015 Gross Floor Area (mq): 500 Costs (€): 1100000 Architects: Marco Giai Via, Silvia Minutolo Design team: Marco Giai Via, Silvia Minutolo, Alberto Perino Main Contractor: I.C.P. s.r.l. Photo: Alessio Gioana
[IT] Relatività è un quadro di Maurits Cornelis Escher. Relatività è un’ispirazione,ma anche l’attitudine a guardare le cose da punti di vista nuovi, non scontati, inaspettati. Il programma prevede la riconversione di un villino eclettico, sulla collina di Parella, in un ufficio direzionale e operativo in grado di rappresentare i valori della fresca realtà che lavora al suo interno. Se il sito rivela immediatamente le sue potenzialità panoramiche nell’affaccio libero a valle e nel suo rilassante contesto naturale collinare, l’edificio esistente, con la sua conformazione tradizionale e “schiacciato” dalle superfetazioni extra sagoma stratificate nel corso degli anni, non permette di goderne appieno. Il progetto propone la definizione di uno spazio fluido che a partire dai volumi esterni si snoda all’interno della “torre” con una nuova struttura indipendente i cui piani slittano a livelli differenti. Porzioni di scale si muovono tra gli ambienti a doppia e tripla altezza in un gioco continuo di sorprendenti scorci qualora introspettivi, attraverso lo spazio interno, qualora estroversi, oltre l’involucro esterno sul giardino e sulle suggestive viste a valle. Il movimento culmina nell’inquadratura dell’abbaino all’ultimo piano, unico elemento che vìola la sagoma per aprirsi sul panorama, facendo appena sospettare da fuori ciò che accade dentro. La manica allungata delle autorimesse e la porzione di ampliamento degli anni quaranta vengono demolite per lasciare spazio a dei volumi ricostruiti sostanzialmente sulla stessa impronta ma con un sensibile abbassamento del filo di gronda reso possibile dalla chiusura a tetto piano e dalla traslazione del pavimento ad un livello seminterrato: la visuale dal cortile si libera alle spalle dell’edificio verso la collina e, allo stesso tempo, il filo delle scrivanie si ritrova a raso della linea di terra esterna in un nuovo particolare punto di vista per chi è seduto a lavorare. I corpi dalle grandi vetrate e coperti a verde si integrano nel disegno del giardino lasciando spiccare il villino storico per contrasto con le loro linee razionali. E’ all’interno di questo che avviene l’accesso al complesso, da un lato per i dipendenti dall’altro per gli ospiti che arrivano in auto dalla stradina ciottolata che costeggia il lato sud dell’edificio. Entrambe le porte danno accesso alla hall di ingresso che rivela d’impatto l’anima del progetto: l’edificio svuotato, percepibile fino al tetto, lascia spazio al movimento della struttura in calcestruzzo faccia a vista, dei piani e delle scale rivestiti in legno e delle porzioni vetrate che permettono di scrutare in profondità. Sulle bianche pareti perimetrali le finestre e le porte preesistenti segnano la memoria dell’antica ripartizione dei piani e diventano imprevedibili fonti di luce e di visuale. Il grosso degli uffici si snoda tra il piano di accesso, il piano rialzato e quello ribassato dell’ampliamento. Nell’interrato trovano spazio gli archivi, una mini cucina per i dipendenti e lo spazio mensa, che grazie al rialzo del piano sovrastante può affacciarsi anch’esso a filo del giardino. La sala riunioni si trova al piano primo, insieme all’ufficio direzionale, ed è raggiungibile tramite la sinuosa scala dell’atrio d’ingresso che si snoda passando sul bancone della reception. Il piano sottotetto, adibito ad abitazione come appoggio dei titolari dell’azienda, è servito dal monta-persone riservato cui si accede a fianco alla scala nella hall. Il volume in calcestruzzo attraversa l’intero edificio in altezza collegando la residenza al piano interrato, dove tramite un tunnel dedicato si accede al giardino di pertinenza sul retro. Qui una piattaforma di pietra locale si interseca con le geometrie dei volumi di ampliamento e disegna la lingua stretta e lunga della piscina al limite con il verde del pendio.