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Da oltre un secolo casa privata della famiglia Ranza, imprenditori da quattro generazioni, la residenza apre le sue porte e si trasforma in un boutique hotel dall’ospitalità squisitamente milanese. Le 43 stanze accolgono gli ospiti in un contesto sobrio ed elegante. L’atmosfera è quella della Milano di sempre, essenziale, concreta, l’ideale per ricevere chi visita la città per affari ma anche per chi desidera scoprire il capoluogo lombardo da viaggiatore.
La corte centrale della lobby è occupata da uno specchio d’acqua sorprendente, placido, un’oasi di pace anche visiva, come se il Naviglio Grande tornasse a scorrere open air davanti al palazzo perché così succedeva in passato. La reception è un trionfo di luce grazie alle lampade a parete a forma di ginkgo biloba minuziosamente lavorate a mano.
L’accostamento tra marmo, legno e ottone degli arredi, opera sapiente di artigianato italiano, esprime subito un dualismo netto tra tradizione e innovazione. Tutti gli elementi, le poltrone, i tavoli sono pezzi unici disegnati dall’architetto Alessandro Bianchi che ha curato e progettato l'hotel in ogni dettaglio.
«Ho pensato alle camere di sHm come a un astrazione delle camere delle case milanesi che ho visto sin da bambino, il parquet lucido in rovere posato a spina di pesce, le pareti chiare, uno spirito di essenzialità che pervade l’ambiente» dice Alessandro Bianchi che ha progettato l’architettura, il concept e il design di Senato Hotel Milano. «Per dare un’identità unica a SHM ho disegnato “tutto” come facevano i maestri Milanesi del ‘900, architetti come Gio Ponti e Piero Portaluppi che in questo progetto ho eletto a numi tutelari». E l’albergo racconta molte storie. Ma bisogna leggere i dettagli. «Il pavimento nella hall rimanda al serpente, figura viscontea, le porte all’ingresso in ferro sono un omaggio al Portaluppi e agli splendidi cancelli disegnati per il palazzo con l’arcone in corso Venezia». Una casa di famiglia oggi diventa una residenza aperta alla città. La corte d’acqua a sfondo scuro richiama il passaggio del Naviglio che avveniva in via Senato, la facciata bianca è una citazione neoclassica e un omaggio alla presenza asburgica.