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Il Concorso è stato bandito dalla Fondazione CRC con la volontà di realizzare un contenitore pubblico, urbano, flessibile e polivalente, che possa testimoniare l’appartenenza al suo tempo, dialogando con il contesto e con il paesaggio. La struttura dell’ex Frigorifero Militare di Cuneo, nello stato in cui versa, spoglia di copertura ed intonaco ed invasa dalla vegetazione spontanea ha a nostro parere un grande fascino. La prima considerazione nell’affrontare questo progetto è dunque: è possibile recuperare l’edificio senza rinunciare a questo fascino? La nostra proposta insegue questa ambizione.
L’edificio originario aveva una funzione evidentemente desueta e nella nuova veste di contenitore culturale l’attuale rudere viene interpretato nel mio progetto come un involucro, una pelle antica. All’interno dell’involucro storico si inserisce una struttura moderna, un volume puro in struttura metallica e vetro rivestito in materiale ceramico rosso semi-lucido che si intravede attraverso le bucature e al di sopra delle murature.
I lati esterni del fabbricato vengono restaurati e lasciati sostanzialmente chiusi, con mattoni e pietra a vista mentre il lato verso il cortile viene svuotato, i grandi archi aperti e valorizzati lasciano trasparire maggiormente la struttura rossa e vetrata collocata all’interno.
La volumetria complessiva costruita resta inferiore all’originaria, a meno che non emerga da parte della committenza la necessità di ulteriori volumi (ipotesi comunque compatibile con l’idea di progetto) abbiamo preferito mantenere l’attuale impatto del costruito in rapporto allo spazio circostante senza eccedere in altezza. La struttura rossa si intravede appena dalla strada, un richiamo alla copertura originaria a capanna che incuriosisce il passante e lo attrae alla visita. Due ingressi: quello ufficiale da via Sette Assedi, dalla piazza, riprende un accesso pedonale preesistente e conduce direttamente all’atrio, e un secondo accesso da via C. Manfredi di Luserna attraverso il cortile tramite la caffetteria oppure, in determinate occasioni, tramite le uscite di emergenza presenti nella zona dell’atrio e nella sala espositiva. Il centro si apre alla cittadinanza indipendentemente dagli eventi tramite il cortile e la caffetteria ma sono gli eventi a renderlo vivo pertanto il progetto favorisce un movimento fluido tra gli spazi e tra i due piani.
Distribuzione delle funzioni:
Al piano terra si trovano gli spazi dell’arte: accoglienza (atrio, reception/biglietteria, guardaroba, bookshop), una grande sala espositiva e una caffetteria con uno spazio all’aperto ricavato all’interno della struttura, un giardino segreto dove un albero si fa strada verso il cielo. Il cortile viene lasciato libero e può essere utilizzato, così come lo spazio prospicente la caffetteria, come spazio espositivo all’aperto. Dall’atrio, tramite scala o ascensore si accede al piano superiore dove sono previsti spazi polivalenti, i due uffici amministrativi richiesti e una grande sala conferenze da 168 posti. Nella zona soprastante la caffetteria del piano terra è prevista una piccola zona attrezzata per un bar all’aperto con una terrazza che affaccia sul cortile del piano terra. Tramite montavivande è possibile collegare quest’area alla caffetteria oppure è possibile fruirne indipendentemente nel caso in caso cui ci si appoggi a catering esterni per coffee break o eventi. I volumi interni del primo piano sono serviti da un corridoio interno vetrato e lungo tutto il perimetro si sviluppa un camminamento suggestivo: la struttura muraria perimetrale resta alta 240cm rispetto al piano di calpestio ma attraverso le lunette si vede la piazza. Servizi igienici, spogliatoi per il personale e piccoli spazi di deposito corredano i due piani. Il piano interrato è accessibile tramite una rampa a doppio senso dall’angolo tra via Sette Assedi e Corso Kennedy. Trovano spazio 16 posti auto di cui 1 dimensionato per disabile e 6 stalli per motociclette, un locale tecnico e due locali ad uso deposito. Dal piano interrato si accede al piano terra tramite una scala e un ascensore.
Involucro esterno e rapporto con la piazza:
L’abilità costruttiva dell’epoca di costruzione è evidente e a nostro parere va lasciata a vista così come è stato fatto per il Complesso di San Francesco, una memoria storica che prescinde dall’antica funzione. Verso la piazza e verso corso Kennedy si legge la struttura in mattoni e pietrame, un vero e proprio disegno che si legge nei corsi di mattoni alternati a pietrame, negli angoli e nelle griglie in ferro delle lunette. L’edificio si apre verso la piazza con un solo accesso in corrispondenza della zona atrio/reception. Il lato verso Corso Kennedy viene ripulito dalle superfetazioni e la parte triangolare esterna alla grande sala frigorifera viene demolita.
Sul sedime trova spazio la scala di sicurezza, un elemento scultoreo che si presta ad essere di richiamo per il centro per chi percorre la strada. Dalle lunette poste al primo piano, a richiamo della forza della natura che in questo momento si è impadronita del rudere, piante ricadenti fuoriescono e la chioma dell’albero fa capolino. In occasione di importanti mostre d’arte o eventi l’involucro antico può diventare scenografico con giochi di luci colorate notturne o attraverso la fuoriuscita di elementi colorati diurni.
La sala delle colonne:
La grande sala al piano terra verso Corso Kennedy è lo spazio più particolare della struttura fin dalle sue origini. Abbiamo scelto di ricollocare parte delle colonne in ghisa esistenti opportunamente restaurate e rialzate su un basamento per consolidare la memoria delle origini della struttura e il valore intrinseco delle lavorazioni artigianali. La sala che ne deriva è un labirinto espositivo che si presta a diversi allestimenti sia sul perimetro che tra le colonne. Il soffitto H360 viene attrezzato con binari per luci e pannelli sospesi. Parte delle colonne non ha valore strutturale ma solo decorativo, in un’ottica di flessibilità nel tempo la sala può essere facilmente convertita ad altri usi.
La caffetteria e il cortile interno:
Il ruolo della caffetteria è importante in questo progetto: la sua presenza al piano terra con accesso dal cortile interno rende il centro fruibile dalla cittadinanza indipendentemente dalle mostre o eventi in corso. L’accesso al cortile avviene tramite un passaggio sempre aperto (compatibilmente con ragioni di sicurezza) e da un grande “cancello verde”, un elemento pivotante che delimita lo spazio o, in configurazione aperta, costituisce un elemento di arredo.
Sostenibilità ed efficienza energetica:
La nuova struttura è altamente performante. Senza intaccare le murature esistenti si crea un guscio rivestito in materiale ceramico che alloggia al suo interno gli impianti. Sulla copertura a capanna lato ex Caserma Leutrum si possono collocare pannelli solari/fotovoltaici per acqua sanitaria e climatizzazione estiva/invernale.