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...un nuovo scrigno , dorato, nel giardino del Palazzo dei Diamanti.
Un piccolo padiglione , dall'aspetto dorato e cangiante, un'addizione contemporanea, nel cuore dell'antica fabbrica Rossettiana. Un edificio scultoreo , che si accosta alle antiche mura, come un oggetto autonomo e reversibile, cercando di preservare la trasparenza verso giardino retrostante, e verso il Palazzo dei Diamanti.
Si configura come la sovrapposizione di tre luoghi speciali:
1. il basamento espositivo, caratterizzato da pareti mobili, che con la propria rotazione, permettono diverse configurazioni funzionali della sala , lasciando aperte molteplici possibilità espositive ;
2. . la teca trasparente , immateriale e preziosa , del percorso di deambulazione perimetrale, un luogo di passaggio , ma contemporaneamente espositivo e percettivo;
3. lo scrigno dorato, il contenitore dell'arte , caratterizzato dalla pelle esterna dorata , a bugne piramidali ed internamente da una superficie lignea, avvolgente dal soffitto curvo.
La scelta tipologica proposta vuole proporsi non come un'icona autocelebrativa (un objet trouvè) ma un dispositivo percettivo capace di stabilire un valore simbolico attraverso il rapporto che instaura con il contesto e la sua percezione.
Il nuovo edificio si definisce con il colore dell'oro , dove la sua preziosità è riferita al tema della luce solare e dei suoi riflessi, della capacità di definire una atmosfera di trasparenze, opacità, specchiature e preziosità con il suo intorno .
L'anima strutturale dell'edificio è costituita da telai paralleli metallici , collegati da elementi secondari e controventi trasversali garantisce la possibilità di assorbire l'energia sismica , utilizzando le elevate riserve plastiche tipiche del materiale , tramite l'uso di dettagli costruttivi decisamente meno onerosi rispetto a quelli che sarebbe necessario prevedere con altri materiali e garantisce al contempo la "leggerezza architettonica " richiesta coniugando la "leggerezza strutturale ".
La struttura in acciaio prevista è particolarmente adatta a garantire la possibilità di dissipazione dell'energia , per la duttilità dell'acciaio come materiale e l'affidabilità delle proprietà meccaniche e geometriche , richiesta dalla classe d'uso dell'edificio (111) e dalla zona sismica di riferimento (zona 3).
La soluzione in acciaio risulta maggiormente competitiva, proponendo soluzioni "standard " (travi reticolari spaziali e profilati commerciali in acciaio da carpenteria S275 J2) di rapida realizzazione (giunzioni bullonate in opera) ed economicamente vantaggiose e una notevole riduzione delle forze applicate alle fondazioni con dimensioni e costi minori per le strutture fondali del nuovo padiglione .
Infine la manutenibilità delle strutture metalliche , permessa dalla facile ispezione di ogni elemento resistente , unita alla prevista zincatura in bagno di zinco , è garanzia di efficienza nel tempo.
Il nuovo padiglione , di circa 580 mq , si caratterizza inoltre per le soluzioni avanzate dal punto di vista della sostenibilità ambientale , dei sistemi di climatizzazione e qualità dell'aria, dei sistemi illuminotecnici e controllo dei flussi luminosi.
Si prevede inoltra la possibilità di dotarlo di un sistema di sedute a completa scomparsa con movimentazione meccanica nel pavimento, al fine di consentire una rapida configurazione della sala in funzione dell'evento, in una logica di massima flessibilità dello spazio d'uso a conferma della vocazione polifunzionale del nuovo padiglione.