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Il Pio Loco delle Penitenti, ex ricovero per prostitute da redimere realizzato nel ‘700 da Giorgio Massari, è ora residenza per anziani non autosufficienti, centro diurno per malati di Alzheimer, servizi di quartiere.
Il complesso è situato in una zona di margine, vicino a dove avrebbe dovuto sorgere l’Ospedale progettato da Le Corbusier.
Il progetto di riuso è stato selezionato con Concorso Internazionale nel 1998 ed è un’iniziativa pubblico-privata con fondi della Banca Europea per gli Investimenti.
Le istanze del restauro vengono coniugate con quelle del riuso, conservando l’irregolarità e la morbidezza delle superfici storiche, a confronto con la precisione dei nuovi interventi, sia interni, sia di inserimento di tre nuovi edifici metallici di collegamento e tecnici.
La concezione comunitaria della vita viene ripresa, nel rispetto dell’individualità e della privacy, realizzando luoghi con diverso grado di fruizione, dal più privato al pubblico.
L’impianto conventuale era progettato per ridurre al minimo i punti di contatto delle Penitenti tra loro e con l'esterno. Oggi è al contrario preminente l'obiettivo di aprire comunicazioni tra le parti del complesso e tra questo e il quartiere: i collegamenti sono stati potenziati e sono stati valorizzati i varchi di relazione con il tessuto urbano, attivando attraverso un intervento di rigenerazione architettonica anche un processo di rigenerazione urbana.
Il dislivello che separa il quartiere residenziale popolare degli anni ’50 a nord - fino ad ora segregato e privo di servizi - e quello storico verso sud, viene mediato con scalinate e rampe che, sfruttando e modellando la vasca in c.a. di difesa dall’invasione dell’acqua alta, diventano occasione per una lunga panchina che invita a raccogliersi nello spazio antistante, rinnovato spazio pubblico.
Il quartiere e la città riconoscono in questo complesso una parte, organizzata e protetta, del proprio tessuto urbano, un'area restituita alla comunità, che offre servizi.