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L’Amministrazione di Mesola ha manifestato la necessità di intervenire sul Castello Estense con un intervento di restauro e risanamento conservativo finalizzato all'allestimento di spazi per accogliere mostre ed eventi in sinergia con le Associazioni locali, creando così uno spazio trasformabile e polivalente. L’Amministrazione ha candidato l’intervento presso il Ministero dei beni ed attività culturali e del turismo che ha provveduto al finanziamento nell’ambito dell’Intervento Interprovinciale n° 30 denominato Ducato Estense, recepito nel programma Interministeriale “Piano Stralcio _ Cultura e Turismo” Fondo per lo sviluppo e la coesione _ FSC 2014-2020. L’intervento è consistito nella demolizione di tutti gli interventi incongrui, degli anni ’70 ed ’80, che occultavano la visione completa dell’immobile. Il progetto pertanto valorizza le volumetrie originarie e attua un delicato complesso di interventi di ricucitura realizzati in massima parte “a secco”. All’ingresso si trovano due nuove volumetrie, telai in acciaio decappato tamponati con pannelli ciechi o vetrati, che accolgono la biglietteria ed il bookshop. Tutte le pareti degli ambienti sono state rivestite con una boiserie che integra il sistema radiante agli infrarossi, i profili di sostegno di opere, altro materiale espositivo ed informativo, le predisposizioni elettriche e meccaniche. Inoltre a livello dell’imposta delle volte è stata realizzata una “cornice tecnologica” che armonizza in un unico elemento i binari elettrificati, a supporto dei proiettori Led dimerabili e spostabili a piacimenti, le luci di schiarita della parete e delle volte stesse, le barriere di rilevazione fumi, il sistema di trasmissione dati. Integralmente rivisti i servizi igienici pubblici e creati, totalmente ex-novo sempre con metodiche “a secco”, depositi, spogliatoi e servizi per il personale.
Progetto architettonico e DL _ bc studio Architetti Bizzo Cornacchini e Bertazzoni
Progetto impianti _ COPRAT sc
Progetto strutture _ Studio Marco Peroni
Sicurezze _ Dalla Casa&Maini
Foto _ Pietro Savorelli