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Il progetto coinvolge gli spazi interni di una villa degli anni 80 inserita nel contesto collinare alle spalle della città di Prato.
I proprietari sono una giovane coppia. Sono due persone che amano viaggiare, sportivi, appassionati di arrampicata, che desideravano una casa accogliente e informale, in cui le finiture e gli arredi fossero realizzati principalmente con materiali naturali.
La scelta del legno come materiale principale della casa è stata immediata, così come la decisione per una pavimentazione con doghe in teak, un materiale altamente caratterizzato, di forte impatto e non omogeneo. Per bilanciare abbiamo deciso di creare i mobili in frassino laccato a poro aperto di colore blu, per evidenziare la venatura del materiale. Il colore blu, giocato in varie tonalità, diventa un elemento di collegamento tra gli ambienti e con questo uso esteso a tutta la casa diventa quasi un colore neutro.
La connessione spaziale che caratterizza il progetto non si realizza soltanto attraverso interventi sul tessuto murario. È infatti il progetto di un sistema di arredo integrato che mette in relazione le diverse zone della casa, dando a ciascuna una propria identità. A partire dall’area giorno, costituita da quattro grandi zone connesse tra loro: il soggiorno, l’angolo lettura e musica, la sala da pranzo e la cucina. L’arredo svolge dunque diversi compiti: panca, contenitore, espositore per dischi, libreria, elemento di filtro tra zone diverse.
La scala, fulcro della casa, diventa una sorta di micro-architettura, uno spazio ludico, da abitare. Elemento di circolazione, ma anche di sosta, zona di accoglienza, mobile contenitore, elemento di filtro e separazione, struttura dove arrampicarsi. Come anche altri arredi, presenta degli elementi di sorpresa, pian piano nel suo sviluppo la struttura si alleggerisce e cambia aspetto. La scala, da estremamente solida, passa così a essere permeabile alla luce e ai movimenti e, inerpicandosi, sembra quasi di galleggiare nel vuoto.