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La chiesa di Gesù Redentore, sorta a Modena in via Leonardo da Vinci, è stata progettata dall’architetto milanese Mauro Galantino, che ha vinto un concorso nazionale indetto dalla Conferenza Episcopale Italiana per qualificare l’architettura religiosa.
La forma architettonica farà sì che i gesti della fede nutrano la vita del popolo di Dio, stimolandolo a costruire una storia che l’architettura da sola non potrebbe mai completamente narrare. Invece di cercare di raccontare il divino, l’architettura si fa dimessa per suggerire alla comunità ecclesiale la sua centralità, e suscitare in lei la responsabilità di raccontare l’opera di Dio di cui è oggetto.
La piazza del sagrato accoglie la città e la pone nello stato dell’interesse e nella percezione degli elementi-soglia architettonici: facciata, nartece, portale, i quali suggeriscono l’accoglienza e l’incontro con Dio più che la monumentalità.
All’interno della chiesa, l’assemblea presenta una disposizione originale: è rivolta una metà all’altra, sulla linea di una grande ellisse di cui la Parola (ambone) e il Sacrificio (altare) sono i due fuochi: la comunità eucaristica è soggetto e oggetto della preghiera.