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翻译
ENG - France has long been indelibly associated with elegance. Every street, building and corner of its cities exudes class, taste and refinement. Then, of course there is its reputation as a grand gastronomic maestro, lifting culinary skill to an art form, revered since time immemorial.
Britain, on the other hand, is known for its welcoming and eclectic hospitality culture and there is no better example than its pubs. From the time of Dickens (and even earlier) they have featured prominently in literature, more latterly television and, of course, daily life. What could be more British than a bracing walk in the countryside, along the river or in one of the UK’s numerous green spaces? The answer to that is surely an afternoon in a cosy pub with gleaming brass railings and a worn wooden bar top, a pint of ale and a hearty plate of steak pie or fish and chips in front of you, and maybe, just for good measure, the odd Labrador or two sitting by the fire.
These two countries, separated by a narrow body of water, may have their differences, but there is undoubtably a mutual appreciation and fascination for each other’s culture, with thousands of British living La Belle Vie in France and, according to the UK French consulate, between 300,000 and 400,000 French people living in London alone. And, as a cosmopolitan and integrated as London is, it is still possible to find small corners of the city where French is the first language, such as Le Beaujolais near Covent Garden, the oldest wine bar in London, or Maison Bertaux in Soho, a patisserie founded in 1871. It is from this proud tradition of culinary excellence and cafe culture, hidden in the British capital, that Salvatori has looked to for our design for a London Bistro.
Taking inspiration from the borough of Kensington and Chelsea, the traditional heart of the French community in London and home to the newly relocated Design Museum, the bistro combines the elegant, minimal style of London’s contemporary design scene with the formalised appearance of the French bistro. Bench seating, set against wall clad in alternating panels of Silk Georgette in CNC, face Piero Lissoni’s round bistro tables, which use the Japanese technique of kintsugi to repair broken scraps of marble with a seam of gold, often using excess stone from historically significant buildings. These are illuminated by a cluster of Silo lamps, suspended over the geometric forms of Elisa Ossino’s flower pots.
All bistros are centred around the bar, and the Bianco Carrara Stone Parquet flooring leads the eye to a simple, curved form faced in Plissé Silk Gerogette, hosting Lissoni-designed trays and a container by John Pawson who masterminded the Design Museum’s interior. A refined, tonally-restrained approach continues in the bistro’s spacious bathrooms; though not underground as is typical in bistro, the Parisian archetype has been echoed in shared sinks – here freestanding Balnea basins in Crema d’Orcia designed by Ossino that have been placed before walls in Lissoni’s Rain texture in Silk Georgette, softening a motif of subtly undulating surfaces. With the gentle striations of the Silk Georgette floor in honed, and ornamented by Ossino’s Urano lamp and Salvatori’s new fragrance collection, there is an atmosphere of calm and contemplation, offering a complimentary transition from the otherwise contemporary chic of the bistro.
ITA - La Francia è da sempre nota per la sua eleganza. Ogni strada, palazzo o angolo delle sue città trasuda classe, buongusto, signorilità. Questa nazione ha inoltre una grande reputazione anche per la cucina e la pasticceria, arti in cui eccelle da tempo immemore.
L’Inghilterra invece è famosa in tutto il mondo per la sua raffinata accoglienza. Chi non conosce o non ha sognato di visitare le famose sale da té del Regno Unito, dove la bevanda supera il suo concetto fisico di bibita per diventare un rituale sacro in cui ogni movimento ha la sua funzione celebrativa ed a cui si partecipa non tanto per sfamarsi ma piuttosto per nutrire l’anima di conversazioni appassionate ed appassionanti e passare un po’ di tempo in compagnia di qualche mente amica.
Le due nazioni condividono da sempre storia e cultura e da sempre si affascinano vicendevolmente, come testimoniano I grandi agglomerati francesi in Inghilterra ed inglesi in Francia.
Il consolato francese a Londra stima che ad oggi nella capitale britannica vivano tra i 300.000 e i 400.000 francesi, il che la rende la sesta città “francese” più grande del mondo. Per quanto Londra sia cosmopolita e integrata, vi si trovano ancora piccole realtà dove si parla francese, come Le Beaujolais vicino a Covent Garden, il più antico wine bar di Londra, o la Maison Bertaux a Soho, una pasticceria fondata nel 1871. È da questa orgogliosa tradizione di eccellenza culinaria e cultura dei caffè radicata nella capitale britannica che abbiamo tratto ispirazione per realizzare il progetto di questo caratteristico bistrot londinese.
Ispirandosi al vicino quartiere di Kensington e Chelsea, il cuore tradizionale della comunità francese a Londra e sede del Design Museum, che vi si è appena trasferito, il bistrot combina lo stile elegante e minimale della scena londinese del design contemporaneo con elementi formali del bistrot francese. Le panche appoggiate a pareti rivestite in Silk Georgette in finitura CNC fanno da seduta per i tavoli da bistrot René disegnati da Piero Lissoni, che utilizza la tecnica giapponese del kintsugi per unire frammenti di marmo con una “cucitura” d’oro, utilizzando pietra di scarto proveniente da edifici di importanza storica. L’illuminazione è affidata alle nostre “Silo” sospese sulle forme geometriche dei vasi “Mono” di Elisa Ossino.
L’architettura del bistrot ruota intorno al bar: il pavimento in Stone Parquet Bianco Carrara accompagna lo sguardo verso la forma semplice e curva del bancone rivestito in Plissé Silk Georgette, che ospita i vassoi disegnati da Lissoni e un contenitore di John Pawson, architetto degli interni del Design Museum.
L’approccio raffinato e monotonale prosegue negli spaziosi bagni che, non sotterranei come solitamente sono nei bistrot, si rifanno all’archetipo parigino con lavandini condivisi: in questo caso i lavabi freestanding Balnea in Crema d’Orcia di Elisa Ossino sono collocati di fronte a pareti rivestite in finitura Rain Silk Georgette di Lissoni per addolcire il motivo ritmico delle linee verticali. Le delicate striature del pavimento Silk Georgette levigato, la lampada Urano di Elisa Ossino e la nuova collezione di fragranze Salvatori irradiano l’atmosfera di calma e contemplazione e costituiscono una transizione complementare dallo chic contemporaneo del bistrot.