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La dimensione di SUSHIFY “Asian Experience” si legge proprio tra le linee morbide e pure, ma allo stesso tempo rigide e rigorose delle installazioni realizzate. Forte differenza tra due elementi fondamentali: la tradizione e l’avanguardia, unite da “connessioni contemporanee.
Tutto ciò si percepisce nel naming e dalla sua evoluzione (spotify), da un termine molto usato quotidianamente e perciò anche giovane all’estremizzazione del suo “slang”. La voglia di osare con materiali e scenografie deriva proprio da questo concetto. L’acciaio, il marmo, la carta da parati ed i metalli tendenti al “gold”, dettano la luminosità degli ambienti realizzati in chiaro&scuro, sviluppando una stecca più eterea in alternativa al corpo centrale della location che risulterà più introversa. Le linee vengono enfatizzate dalla scelta cromatica delle tonalità e dal loro “flusso”, i rivestimenti in gress porcellanato e le finiture in questo mix di opaco e lucido danno carattere cosmopolita...reso tutto infine romantico grazie all’utilizzo della piantumazione a foglia larga debitamente illuminata. Un design non convenzionale, quello curato da N+M STUDIO, ma a portata di mano, che punta a stimolare e ad immaginare nuovi scenari stilistici e culinari. Dai primi passi nell’ingresso ci si sente accolti come fosse una hall di un albergo: 400mq su diversi “cambi di quota” che determinano anche il “cambio di colore”, emergono anche al centro di Sushify come se fossero dei palcoscenici che renderanno il cliente assolutamente protagonista. Sin da subito la percezione di forme morbide, come la reception ed il “sushishow” che ricordano i sassi dei giardini zen, e la scansione di pilastri in acciaio a tutta altezza che ricordano i “diapason” vicino a sculture che partono dal pavimento cercando di emulare nelle forme dei “jack” macro e sovradimensionati.
La parola chiave è “connessione”, sia con il design che con il mondo food & beverage. Componente fondamentale, soprattutto verso sera, è il lighting design: dettagli in cristallo sul top del banco bar come fossero diamanti in una jungla, di contro sospensioni in lamiera d’acciaio come fossero dei meteoriti, quest’ultime disegnate dal designer inglese Tom Dixon...il tutto coadiuvato da caldi spot teatrali come sagomatori di luce. Dall’esterno SUSHIFY passa volutamente inosservato, ma se si affina la vista... cattura lo sguardo, il cuore e soprattutto il palato.