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Il progetto, nel suo complesso e all’interno del più ampio progetto di masterplan, ridisegna interamente l’area organizzando le volumetrie e il verde secondo un principio semplice e lineare, in grado di relazionarsi al meglio sia con il tessuto preesistente che con i progetti in atto al contorno dell’area di intervento. Le linee guida alla progettazione “Construction Excellence Office Building” dettate dall’azienda sono state determinanti in ogni fase della definizione del progetto: lo studio Barreca & La Varra ha contribuito alla loro interpretazione e declinazione, soprattutto per quanto riguarda la composizione della facciata e l’impaginato delle finestrature, con particolare attenzione al tema d’angolo. L’edificio è costituito da un unico corpo ad “E” disposto intorno a due corti pavimentate ed arricchite da elementi vegetali, sulle quali si affacciano al piano terra i servizi collettivi quali auditorium, bar e ristorante. I restanti tre piani ospitano gli uffici articolati in open space, uffici privati e sale riunioni, dai quali è possibile accedere alle coperture giardino dell’auditorium e della mensa. Il fronte sud dell’edificio è piatto e lineare, e affaccia su un nuovo boulevard con ampi marciapiedi e piste ciclabili che porterà il nome del fondatore dell’azienda tedesca. Il fronte nord invece è volumetricamente più articolato, ed è frutto di una interpretazione delle linee guida volta a rendere più dinamica l’articolazione spaziale delle aree al contorno dell’edificio. L’immobile è circondato sui lati nord ed est più interni da aree verdi, sia per garantire la qualità degli spazi aperti sia per ampliare la distanza tra il nuovo edificio e quelli esistenti sulla via Vipiteno. Alle funzioni del conference center saranno dedicate quattro sale realizzate con pareti mobili che potranno essere unite e modificate a seconda delle necessità del momento. La mensa, direttamente connessa al conference center, è dotata di salette per gli ospiti e la sala consumazione dei collaboratori con il free flow, che si potranno aprire direttamente sugli spazi esterni, mentre nella parte ovest, accessibili da via Ponte Nuovo, troveranno spazio alcuni ambienti di servizio come spogliatoi dei collaboratori, lavaggio e cottura, zona carico scarico merci. Gli uffici ai piani primo, secondo e terzo sono stati progettati secondo il concept di smart working “Siemens Office” e si configurano come dei grandi open space interrotti solo puntualmente dai dispositivi di risalita. In questo layout i cinque corpi scala, di cui due principali e dotati di ascensore e montacarichi, contribuiscono a dividere l’edificio ad ogni piano in tre macro aree che permettono di organizzare meglio lo spazio secondo le diverse aree di business di Siemens. In “Casa Siemens” l’ingresso è evidenziato da un arretramento del piano terra, così da creare un luogo esterno protetto, e la lobby gestisce tutti i flussi e tutti i percorsi interni con spazi dedicati al relax, all’informazione e all’accoglienza. Antistante l’ingresso dell’edificio è presente una delle quattro sculture disegnate da Daniel Libeskind che all’Expo2015 di Milano segnavano l’incrocio tra Cardo e Decumano, commissionate da Siemens. Il progetto è efficiente, poiché minimizza l’impatto sul sito concentrando la costruzione al massimo, approfitta dell’orientamento naturale del sito, incorpora sistemi attivi e passivi di risparmio energetico e ha una struttura semplice che permette flessibilità di utilizzo dello spazio nel tempo. Le strutture dell’edificio sono interamente in calcestruzzo armato. Il dimensionamento e i criteri di progetto sono mirati a fornire sicurezza strutturale nei confronti delle azioni previste dalle Normative tecniche vigenti, tra cui l’azione sismica, la durabilità dei materiali e l’integrazione delle strutture nel progetto di Architettura. I piani hanno altezze diverse a seconda della funzione: il piano terra 5.06 m, il piano primo, secondo e terzo 3.90 m, mentre il piano interrato 3.50 m. Le uniche eccezioni sono costituite da mensa e conference, alte 5.70 m. La facciata è stata disegnata specificamente per il controllo della radiazione solare estiva e della dispersione invernale. In particolare si tratta di un sistema a fasce orizzontali alternativamente opache (parapetto e veletta) e trasparenti (finestre a nastro): il piano terra alterna, su tutte le facciate, pannellature cieche in gres grigio scuro e trasparenti, finalizzati a generare un dialogo degli spazi interni con gli spazi aperti circostanti destinati a parcheggio e a verde, e in generale a ridurre la quantità di superfici vetrate. Nei piani superiori la facciata è ventilata, in alucobond grigio più chiaro accostato a parti in vetro smaltato che impreziosisce l’edificio anche in virtù del gioco di riflessi che mette in campo. In alcuni punti, e in genere in prossimità degli angoli dell’edificio, la finestra a nastro si amplia e si trasforma in una finestra da pavimento a soffitto. Tutte le finestre sono dotate di un sistema di tende lamellari motorizzate collegate a un sistema di rilevamento delle radiazioni solari che ne regola l’apertura a protezione dell’edificio.